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mercoledì 11 aprile 2012

Vite e Morti d’Autore (#4)

Ciao a tutti!
Oggi la rubrica “Vite e Morti d’Autore” vi presenta due scrittori particolari e contemporanei tra loro: Sandor Marai e Fred Uhlman.

bulletred Nacque oggi… Sándor Márai (11 Aprile 1900 – 22 Febbraio 1989)

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Sándor Márai nacque a Kassa, all’epoca cittadina appartenente all’Impero Austro-Ungarico (oggi nota come Košice e situata in Slovacchia). La famiglia era di origini sassoni e magiari: era imparentata, per parte di padre, alla nobile famiglia ungherese degli Ország.
Studiò giornalismo presso Institut für Zeitungskunde dell’università di Lipsia, per poi spostarsi a Francoforte sul Meno e Berlino – senza, tuttavia, conseguire mai la laurea. Durante questo suo periodo in Germania carezzò l’idea di scrivere i propri lavori in tedesco, ma decise infine di rimanere legato alla propria terra natia e di scrivere in ungherese.
Iniziò, nel frattempo, la collaborazione con uno dei più importanti quotidiani tedeschi, la Frankfurt Zeitung, dopo la pubblicazione di alcuni suoi articoli satirici sulla rivista Der Drache.
Nel 1917 pubblicò il suo primo libro, una raccolta di poesie intitolata “Il Libro dei Ricordi”; pochi anni dopo, nel 1923, sposò Lola, una donna di origini ebraiche, con cui tuttavia non riuscì mai ad avere figli (tanto che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, adottarono un orfano di guerra, János).
Gli anni a Berlino furono un periodo di agiatezza che si concluse drasticamente con la crisi inflazionistica che colpì la Germania: nonostante fosse poi stato inviato a Parigi, come corrispondente estero, non ritrovò più la stabilità economica passata e, anzi, dovette combattere contro gravi ristrettezze economiche.
Nel 1928, confuso e piegato dalle circostanze, decise di far ritorno in Ungheria, a Budapest, andando a vivere nel quartiere di Krisztinaváros: deciso a trovare un nuovo lavoro e a cimentarsi nella prosa, riuscì ad ottenere un buon successo in patria, tanto che nel corso degli anni ‘30 divenne noto per il suo stile realistico e preciso: il primo romanzo veramente noto, “Confessioni di un Borghese”, risale al 1934. Nel frattempo, intanto, fu il primo a recensire le opere di Franz Kafka.
Benché fosse favorevole al Primo Arbitrato di Vienna (che sanciva la restituzione all’Ungheria di alcuni territori persi dopo la Grande Guerra), era pubblicamente contrario sia al regime nazista che a quello comunista – una presa di posizione pericolosa durante il periodo di guerra. Riuscì comunque a scampare a entrambe le dittature durante la Seconda Guerra Mondiale, ma nel 1948 fu costretto ad abbandonare la propria patria a causa delle persecuzioni comuniste; si rifugiò fino al 1950 in Svizzera e, dopo un breve soggiorno in Italia, andò a vivere negli Stati Uniti, a San Diego, dove ottenne la cittadinanza nel 1957. Continuò a scrivere nella propria lingua madre e i suoi romanzi furono tradotti in inglese solo negli anni ‘90.
Intanto, si creò una frattura profonda tra lui e il figlio, che decise di americanizzare il proprio nome, passando da János a John: Márai considerò il gesto come un abbandono delle proprie radici.
Lo scrittore e la moglie tornarono poi in Italia, precisamente a Salerno, nel 1968 e vi rimasero fino al 1980, quando decisero di tornare negli Stati Uniti a causa di un’infezione intestinale di Márai, che sperava di ricevere nuove e migliori cure. Purtroppo, nel frattempo, morirono sia la moglie (di cancro, nel 1986), che il figlio (nel 1987). Cominciò ad isolarsi sempre di più sino a quando, nel 1989, si suicidò sparandosi un colpo alla tempia.

pointr Il libro consigliato… Le Braci (A gyertyák csonkig égnek)

Questo non è un libro di facile lettura ma, per quanto mi riguarda, vale la pena concentrarsi e andare avanti anche oltre le parti più dense per arrivare a percepire il cuore pulsante del romanzo che, come il risentimento e gli affetti sopiti del protagonista, ha le stesse proprietà delle braci: inizialmente non ne senti il calore, ma quando poi arriva brucia più forte di quanto ci si sarebbe mai aspettati. Il narratore, l’unica voce che ci è concesso di seguire, è un vecchio generale in pensione che non vede più il suo caro amico di gioventù da 41 anni. Dopo così tanto tempo lo invita a cena nella propria casa. Cosa li ha separati? Perché? E per quale motivo ora il Generale lo vuole rivedere?
Márai risponde a queste domande mediante una narrazione pacata eppure venata di passioni incandescenti, lasciandoci stupiti e ammirati.

bulletred Morì oggi… Fred Uhlman (19 Gennaio 1901 – 11 Aprile 1985)

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Fred (nato Manfred) Uhlman nacque a Stoccarda da una famiglia ebrea appartenente alla media borghesia; i suoi studi si divisero tra Friburgo, Monaco e Tubinga, dove si laureò in Giurisprudenza e conseguì poi un dottorato in Diritto Civile e Canonico.

Dal 1927 era tesserato a SPD (il Partito Socialdemocratico Tedesco); con l’avvento di Hitler (nel 1933), sia a causa delle sue attività politiche, sia per il suo retaggio ebraico, fu costretto a fuggire. Si stabilì a Parigi dove però, all’epoca, gli stranieri non potevano lavorare ed essere remunerati, pena l’espulsione dalla Francia. Nel tentativo di procurarsi di che vivere, cominciò a dipingere e a vendere privatamente i propri quadri (che ottennero un buon successo, anche se procurarsi clienti era difficile) e arrotondando con la vendita di pesci tropicali. Nel 1935 conobbe Diana Croft, sua futura moglie e fece la sua prima mostra personale, presso la Galerie Le Niveau; nel 1936 si trasferì a Tossa del Mar, in Spagna, ma fu costretto ad allontanarsene con l’inizio della guerra civile. Deciso a tornare a Parigi, passando per Marsiglia, ebbe durante questo viaggio uno spiacevolissimo inconveniente, che si sarebbe potuto rivelare fatale: proprio durante una telefonata con Diana gli furono rubati portafogli e documenti, essenziali nella Francia dell’epoca, pena la persecuzione come apolide, l’arresto e talvolta l’espulsione. Fortunatamente, grazie all’aiuto di un connazionale (che gestiva il Caffè da cui Uhlman aveva fatto la telefonata), riuscì a riottenere i propri documenti in pochi giorni, scampando un grande pericolo.
Il 3 Settembre 1936 raggiunse l’Inghilterra, senza soldi e senza sapere l’inglese, ritrovando Diana, che sposò il 4 Novembre.
Divenne noto come pittore anche in Gran Bretagna, dopo la mostra alla Zwemmer Gallery di Londra, nel 1938.

Nel 1940, a causa delle sue origini tedesche, fu confinato dal governo britannico sull’Isola di Man, insieme a moltissimi altri, colpevoli solo di provenire da “paesi nemici”. Venne rilasciato sei mesi dopo e poté ricongiungersi alla moglie e alla figlia, nata durante il suo internamento.

La sua carriera da scrittore cominciò solo nel 1960, con la pubblicazione delle proprie memorie (Storia di un uomo, in originale The making of an Englishman); il vero successo arrivò nel 1971, con la pubblicazione del romanzo breve L’Amico Ritrovato, primo volume della “Trilogia del Ritorno”: i tre libriccini ebbero enorme successo, soprattutto il primo, da cui sono stati tratti un film e un adattamento teatrale.
E’ particolare il fatto che Uhlman decise di scrivere non nella propria lingua madre, il tedesco, ma in inglese.

Morì a Londra nel 1985.


pointr Il libro consigliato… L’Amico Ritrovato (Reunion)

La storia de “L’Amico Ritrovato” è oltremodo semplice: due ragazzi diventano grandi amici, ma le loro origini li separeranno, attraverso le rispettive famiglie e la guerra. Il punto è che sono i sentimenti in gioco a non essere semplici: l’amicizia tra Konradin e Hans è  toccante, un rapporto che arriva a ridefinire in profondità entrambi e che, per intensità, può essere comparato ad una storia d’amore. Purtroppo alcune scelte non possono essere cancellate; ma, nonostante tutto, questo libro insegna quale sia la vera forza di un rapporto così profondo, e quanto siano grandi la follia e la speranza dell’uomo.

 

E per questo 11 Aprile è tutto!

Buone letture,

Cami

9 commenti:

  1. Non ci avevo mai pensato, ma in effetti il paragone delle braci col senso di risentimento ("inizialmente non ne senti il calore, ma quando poi arriva brucia più forte di quanto ci si sarebbe mai aspettati") è calzante!

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    1. Sono felice che tu la pensi allo stesso modo, è stata un'immagine che ho avvertito in modo persistente durante la lettura!

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  2. Sempre bella questa rubrica...
    L'amico ritrovato è stato una lettura commovente...

    Le braci mi incuriosisce da sempre ma non sono mai riuscita a leggerlo..prima o poi...:-)

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  3. Cami! Sto dando il via a un GdL sul mio blog..vieni a vedere di che si tratta!

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    1. Sono felice che la rubrica ti piaccia!:D
      Spero tu legga "Le Braci", mi è piaciuto molto!

      Ho visto l'idea del GdL, mi piace moltissimo! A quello di questo mese non potrò partecipare, ma sicuramente parteciperò ai prossimi :)

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  4. Ciao!!! Anche se non c'entra con il post, qui c'è un premio per te: http://mornabooks.blogspot.it/2012/04/my-beautiful-blog-award.html :)

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    1. Ciao Morna! Grazie mille per il premio, mi rende veramente felice!! :D

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  5. Adoro entrambi! Mi piace questa tua rubrica :)

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    1. Sono entrambi due grandi autori, anche se ammetto che, tra i due, per ora preferisco Marai :)
      Ti ringrazio, sono felice che ti piaccia!

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