Ciao a tutti, cari lettori! Pronti ad una nuova serie di domande e risposte?
A Ottobre le domande sono state piuttosto interessanti e in molti casi mi sono divertita a cercare le risposte più adatte. Proprio per questo non voglio farvi perdere altro tempo e vi lascio subito alle nostre chiavi di ricerca: buona lettura!
Il blog di questo giovane autrice si chiama semplicemente B. e lo potete visitare cliccando qui.
2. Arpa Irlanda
L’arpa irlandese, detta anche di Brian Boru (dal nome del supremo re dell’isola di smeraldo), è uno dei simboli dell’Irlanda e la si può trovare praticamente ovunque – su monete, documenti ufficiali, stemmi e chi più ne ha, più ne metta!
Si tratta di un’arpa celtica – più piccola e maneggevole di quella classica, noi oggi la definiremmo “portatile”. L’esemplare più antico che conserviamo è proprio quella detta di Brian Boru (anche se anacronisticamente, visto che il re è dell’inizio del Millennio mentre lo strumento è del XIV secolo); si trova al Trinity College di Dublino.
Si tratta di un’arpa celtica – più piccola e maneggevole di quella classica, noi oggi la definiremmo “portatile”. L’esemplare più antico che conserviamo è proprio quella detta di Brian Boru (anche se anacronisticamente, visto che il re è dell’inizio del Millennio mentre lo strumento è del XIV secolo); si trova al Trinity College di Dublino.
3. "Mariagrazia Buonauro" "Sogni tra i Fiori" schifo
Ecco, io forse non l’avrei detto così brutalmente, ma… amico ricercatore, concordo con te!
4. Disegni della fata del mare
Io sono sempre più contenta delle chiavi di ricerca che mi proponete – altrimenti, per esempio, come avrei fatto a imbattermi in questa meravigliosa immagine?
Ho pensato che una fata del mare non potesse essere proprio come una fata “tradizionale” e credo che questa ninfa un po’ polipo, un po’ sirena, sia perfetta.
L’autore di questa bellissima immagine è Ravven78, che tra l’altro disegna e crea copertine – insomma, cade a fagiolo!
5. Castello di re Artu Cornovaglia
Immagino che il nostro internauta stesse cercando notizie sul castello di Tintagel, in Cornovaglia, dove si dice che il mitico re sia stato concepito: Uther Pendragon, suo padre, vi si introdusse per sedurre Igraine (futura madre di Artù), sotto le mentite spoglie del di lei marito – assunte grazie al grande Merlino.
L’episodio, narrato nell’Historia Regum Britanniae di Geoffrey of Monmouth, divenne molto popolare, tanto che molti testi successivi lo arricchirono ed abbellirono, designando Tintagel anche come luogo di nascita del re; nessun testo, tuttavia, parla di una successiva visita o di un altro pernottamento presso il castello.
Gli studiosi affermano che si tratti di un castello medievale, anche se si ipotizzano insediamenti sin dall’epoca del dominio romano; ovviamente, ora le rovine sono una meta turistica nota e molto visitata dagli amanti delle leggende arturiane.
Chissà quanto c’è di vero e quanto di romanzato nelle leggende della Tavola Rotonda! Il ciclo bretone è molto interessante e i suoi ipotetici (ma piuttosto sottili) collegamenti con avvenimenti storici sono una fonte inestinguibile di dibattitto tra gli appassionati.
6. Che cos'è il cremisiL’episodio, narrato nell’Historia Regum Britanniae di Geoffrey of Monmouth, divenne molto popolare, tanto che molti testi successivi lo arricchirono ed abbellirono, designando Tintagel anche come luogo di nascita del re; nessun testo, tuttavia, parla di una successiva visita o di un altro pernottamento presso il castello.
Gli studiosi affermano che si tratti di un castello medievale, anche se si ipotizzano insediamenti sin dall’epoca del dominio romano; ovviamente, ora le rovine sono una meta turistica nota e molto visitata dagli amanti delle leggende arturiane.
Chissà quanto c’è di vero e quanto di romanzato nelle leggende della Tavola Rotonda! Il ciclo bretone è molto interessante e i suoi ipotetici (ma piuttosto sottili) collegamenti con avvenimenti storici sono una fonte inestinguibile di dibattitto tra gli appassionati.
Banalmente, è un colore.
Più approfonditamente, è una tonalità di rosso intenso, con delle punte di blu. Il nome è un adattamento arabo della parola aramaica krmija; a noi è giunto attraverso il latino tardo-medievale cremesinus (o nella variante carmesinus), con cui si indicava gli insetti da cui si produce questo colore.
7. GraalPiù approfonditamente, è una tonalità di rosso intenso, con delle punte di blu. Il nome è un adattamento arabo della parola aramaica krmija; a noi è giunto attraverso il latino tardo-medievale cremesinus (o nella variante carmesinus), con cui si indicava gli insetti da cui si produce questo colore.
Oddio, chiave di ricerca quanto mai vasta! Non penso ci sia abbastanza posto qui per parlarne come si deve, anzi, credo che in realtà se ne sia parlato sin troppo dopo che il romanzo di Dan Brown ha riportato alla ribalta il simbolismo delle tradizioni esoteriche riguardante il Sacro Calice.
Mi limito, dunque, a citarvi i dati essenziali: la parola graal deriva dall’antico francese ed è un nome parlante, poiché indica proprio una coppa o un piatto. Secondo la tradizione medievale, era la coppa dove Gesù bevve durante l’ultima cena; nel XIII secolo, poi, s’aggiunse la credenza che Giuseppe d’Arimatea avesse usato lo stesso calice per raccogliere il sangue stillato dalla ferita al costato di Cristo, una volta posato il corpo nel Sepolcro.
In seguito, divenne fondamentale nel ciclo bretone come oggetto della quest dei Cavalieri della Tavola Rotonda; le tradizioni esoteriche, di cui ho parlato prima, hanno poi rivisto nel Graal il simbolo della Sapienza e della Parola Perduta.
Per ulteriori informazioni, vi consiglio le sempre utili pagine di Wikipedia e quella della Treccani.
8. Illustrazioni de I MiserabiliMi limito, dunque, a citarvi i dati essenziali: la parola graal deriva dall’antico francese ed è un nome parlante, poiché indica proprio una coppa o un piatto. Secondo la tradizione medievale, era la coppa dove Gesù bevve durante l’ultima cena; nel XIII secolo, poi, s’aggiunse la credenza che Giuseppe d’Arimatea avesse usato lo stesso calice per raccogliere il sangue stillato dalla ferita al costato di Cristo, una volta posato il corpo nel Sepolcro.
In seguito, divenne fondamentale nel ciclo bretone come oggetto della quest dei Cavalieri della Tavola Rotonda; le tradizioni esoteriche, di cui ho parlato prima, hanno poi rivisto nel Graal il simbolo della Sapienza e della Parola Perduta.
Per ulteriori informazioni, vi consiglio le sempre utili pagine di Wikipedia e quella della Treccani.
Le più note sono certamente quelle di Émile Bayard, anche perché la sua illustrazione di Cosette è usata nei cartelloni del musical tratto dal libro (la conoscete sicuramente anche voi, è la prima delle tre qui sotto).
Sono molto belle anche quelle di Gustave Brion, eleganti e raffinate (ne è esempio la seconda illustrazione del trio sottostante, ritrae l’ispettore Javert), e di Filiberto Mateldi, più stilizzate e particolari (sua è l’ultima illustrazione, che ritrae Fantine e sua figlia).
Se invece vi interessano illustrazioni più moderne, la Nippon Animation ha creato un anime di 52 episodi, abbastanza fedele al libro (salvo qualche sforbiciata e l’addolcimento di qualche episodio)stando alle notizie in giro per il web.
9. Il ruolo della deformità e del grottesco nell'opera di Victor HugoSono molto belle anche quelle di Gustave Brion, eleganti e raffinate (ne è esempio la seconda illustrazione del trio sottostante, ritrae l’ispettore Javert), e di Filiberto Mateldi, più stilizzate e particolari (sua è l’ultima illustrazione, che ritrae Fantine e sua figlia).
Se invece vi interessano illustrazioni più moderne, la Nippon Animation ha creato un anime di 52 episodi, abbastanza fedele al libro (salvo qualche sforbiciata e l’addolcimento di qualche episodio)stando alle notizie in giro per il web.
Che meravigliosa chiave di ricerca! Vorrei tanto poter conoscere chi cerca queste informazioni, per parlare di Hugo e delle sue opere e perdere la cognizione del tempo.
Ma torniamo, appunto, alla ricerca. Il ruolo della deformità e del grottesco nell’opera di Hugo è, oserei dire, fondamentale. Indubbiamente, era molto sentito dall’autore stesso – non credo sia un caso che il suo primo capolavoro in prosa sia incentrato sulla figura deforme di Quasimodo. Notre Dame de Paris, terzo romanzo di Hugo, si appoggia sulle spalle abnormi del gobbo, che reggono un’impalcatura di personaggi non indifferenti per numero e personalità, e contemporaneamente sono fulcro dell’essenza stessa del poveretto, che deve alla sua condizione tutto il dolore subito. E’ la sua condizione di mostro a permettergli di amare Esmeralda, che nel corpo è incarnazione della bellezza conturbante; e anche Frollo, innamorato della zingara, non può essere che un mostro – quanto e più del suo protetto, benché nascosto dall’apparente rettitudine e dall’aspetto impeccabile. Febo, che equivale Esmeralda in bellezza, non l’ama: solo ciò che è orribile può comprendere profondamente ciò che è meraviglioso, in quanto opposto, e per questo vi si può perdere.
Ne L’uomo che ride questo concetto è portato all’esasperazione: Gwynplaine e Dea sono spiriti luminosi, ma mentre nella ragazza questo si riflette nel suo aspetto (doppiamente puro, dato che lei ne è del tutto inconsapevole), nel protagonista il destino sembra dare il peggio di sé, dandogli un viso deturpato – frutto di una menomazione inferta e non subìta sin dalla nascita, quindi doppiamente tragico, in quanto quasi frutto di un giochetto beffardo del fato. Viene quasi da chiedersi come sarebbe stata la vita di Gwynplaine, se non fosse stato l’uomo che ride; di nuovo, tuttavia, dobbiamo ricordarci che senza la menomazione il ragazzo non avrebbe mai conosciuto Dea e, in ogni caso, non avrebbe saputo (né voluto) ricambiare la totalità del suo immenso amore. E’ lo stesso Hugo a dircelo, in più passi del romanzo, struggenti per la loro verità e per lo sguardo, diretto o in tralice, ai tiri del caso. Ma qui dovremmo cominciare un altro discorso e la risposta si sta facendo lunga… Quanto vorrei parlarne ancora!
10. Illustrazione uomo coyote e la creazione del mondoMa torniamo, appunto, alla ricerca. Il ruolo della deformità e del grottesco nell’opera di Hugo è, oserei dire, fondamentale. Indubbiamente, era molto sentito dall’autore stesso – non credo sia un caso che il suo primo capolavoro in prosa sia incentrato sulla figura deforme di Quasimodo. Notre Dame de Paris, terzo romanzo di Hugo, si appoggia sulle spalle abnormi del gobbo, che reggono un’impalcatura di personaggi non indifferenti per numero e personalità, e contemporaneamente sono fulcro dell’essenza stessa del poveretto, che deve alla sua condizione tutto il dolore subito. E’ la sua condizione di mostro a permettergli di amare Esmeralda, che nel corpo è incarnazione della bellezza conturbante; e anche Frollo, innamorato della zingara, non può essere che un mostro – quanto e più del suo protetto, benché nascosto dall’apparente rettitudine e dall’aspetto impeccabile. Febo, che equivale Esmeralda in bellezza, non l’ama: solo ciò che è orribile può comprendere profondamente ciò che è meraviglioso, in quanto opposto, e per questo vi si può perdere.
Ne L’uomo che ride questo concetto è portato all’esasperazione: Gwynplaine e Dea sono spiriti luminosi, ma mentre nella ragazza questo si riflette nel suo aspetto (doppiamente puro, dato che lei ne è del tutto inconsapevole), nel protagonista il destino sembra dare il peggio di sé, dandogli un viso deturpato – frutto di una menomazione inferta e non subìta sin dalla nascita, quindi doppiamente tragico, in quanto quasi frutto di un giochetto beffardo del fato. Viene quasi da chiedersi come sarebbe stata la vita di Gwynplaine, se non fosse stato l’uomo che ride; di nuovo, tuttavia, dobbiamo ricordarci che senza la menomazione il ragazzo non avrebbe mai conosciuto Dea e, in ogni caso, non avrebbe saputo (né voluto) ricambiare la totalità del suo immenso amore. E’ lo stesso Hugo a dircelo, in più passi del romanzo, struggenti per la loro verità e per lo sguardo, diretto o in tralice, ai tiri del caso. Ma qui dovremmo cominciare un altro discorso e la risposta si sta facendo lunga… Quanto vorrei parlarne ancora!
Qui si parla di miti indiani! Sapete bene che io ci vado a nozze.
Non appena ho letto questa chiave di ricerca, mi sono venute in mente delle bellissime illustrazioni che avevo visto qualche mese fa, sempre mentre cercavo informazioni per Chi Cerca… Trova!. L’autrice è Freha e i miti rappresentati sono tre: Coyote and bluebird, Coyote and the Creator, Coyote steals fire. Credo che le ultime due, in particolare, potranno fare la gioia del nostro ricercatore, visto che parlano della creazione dell’uomo e della scoperta (o meglio, del furto) del fuoco.
Non appena ho letto questa chiave di ricerca, mi sono venute in mente delle bellissime illustrazioni che avevo visto qualche mese fa, sempre mentre cercavo informazioni per Chi Cerca… Trova!. L’autrice è Freha e i miti rappresentati sono tre: Coyote and bluebird, Coyote and the Creator, Coyote steals fire. Credo che le ultime due, in particolare, potranno fare la gioia del nostro ricercatore, visto che parlano della creazione dell’uomo e della scoperta (o meglio, del furto) del fuoco.
11. Opinione altrui
Da ascoltare e rispettare, a meno che non inneggi alla violenza. Condividerla? Non è un prerequisito essenziale per esserne interessati.
Fonte di meravigliosi scambi e chiacchierate? Ci puoi giurare!
12. Rosa simbolo ingleseFonte di meravigliosi scambi e chiacchierate? Ci puoi giurare!
Questo fiore, per quanto riguarda l’Inghilterra, porta subito alla memoria la celebre Guerra delle Due Rose, così chiamata solo dal XIX secolo. Il nome, coniato da Walter Scott, si rifà agli stemmi delle due casate in guerra: quello dei Lancaster, la cui rosa era rossa, e gli York, che invece mostravano quella bianca. Il casus belli fu la successione al trono dopo la morte di Edoardo III e il conflitto durò trent’anni (dal 1455 al 1485).
13. Bibliomanie Bologna
Bibliomanie è una rivista di “ricerca umanistica e orientamento bibliografico”, registrata a Bologna nel 2005. Il sito lo potete trovare cliccando qui.
14. Clockwork giacca
Che dite, secondo voi cosa stava cercando questo internauta? Io l’ho interpretata come la richiesta di un capo dallo stile decisamente steampunk – che tra l’altro mi piace molto, è curioso, divertente, originale. Per questo amante della moda e del XIX secolo, propongo una giacca di pelle, molto forte e particolare, i cui arabeschi per me richiamano anche, alla lontana, gli ingranaggi di un orologio.
Questa meraviglia è opera di Logan Riese.
Questa meraviglia è opera di Logan Riese.
15. Disegni Paolo Barbieri
Immagino conosciate tutti Paolo Barbieri – ormai non ha bisogno di introduzioni, i suoi disegni e le sue copertine parlano per lui. Mi piace moltissimo il suo lavoro, penso di avervelo detto fino alla nausea; ma non sono sicura di avervi già dato il link per arrivare al suo sito personale, pieno di illustrazioni di ogni tipo: lo trovate qui!
E anche per questo mese è tutto! Spero, come sempre, che le domande e le risposte vi siano piaciute.
Al prossimo post,Cami
Rintracciare il castello di re Artù è un'impresa quasi impossibile. Ho girato parecchio per l'Inghilterra del sud, spingendomi più volte fino a Land's End, e sulla mia strada ho scovato decine di luoghi che pretendono di essere in qualche modo coinvolte con la leggenda arturiana. Anche le sue reliquie sembrano tra l'altro essere conservate un po' ovunque. E che dire poi di Avalon? Peggio di Atlantide: è dappertutto.
RispondiEliminaPenso che sia proprio per questo che continua ad essere così affascinante! :D
EliminaInvidio moltissimo i tuoi giri per l'Inghilterra del Sud - io ci sono stata molte volte, ma sempre nei college, quando ero ancora piccola, quindi non ho potuto visitare a fondo i luoghi. Un vero peccato...
Cara Camilla, mi spieghi come funziona questa tua rubrica? :)
RispondiEliminaMa certo, cara Olivia! :)
EliminaPer vedere un po' l'andamento delle visite sul blog, mi sono iscritta a Shinystat, un sito che permette di tenere sotto controllo il traffico di utenti. Su questo sito c'è anche la fantastica opzione che permette di vedere con quali chiavi di ricerca gli utenti riescano ad arrivare fino al tuo blog/sito, e delle volte ci sono domande talmente bizzarre che ho deciso di condividerle con voi e provare a dar loro delle risposte - così è nata questa rubrica :)
Gentilissima come sempre! :) Adesso me lo leggo tutto con calma, come ha detto Sonia, questa è una rubrica davvero geniale, soprattutto perché tu condividi con noi queste strampalate chiavi di ricerca! :D
EliminaGrazie, troppo gentile! Per me è un vero divertimento :)
EliminaMa quanto mi piace questa rubrica, è troppo genialmente spassosa! :D
RispondiElimina(lo so, già l'ho detto con altre forme ma continuerò a ripeterlo finché quando qualcuno in google cercherà "rubrica geniale" uscirà Chi cerca trova come risultato!)
Mi fai arrossire, grazie! :D Sono contentissima che la rubrica ti piaccia così tanto, non sai quanto mi fa piacere questo tuo commento *__*
EliminaSei decisamente un pozzo di informazioni utili! Bellissimo e ricco post!
RispondiEliminaGrazie mille, sono proprio felice che ti piaccia!
EliminaPerò c'è da dire che il "pozzo" è internet, per rispondere a molte delle domande devo fare delle ricerche piuttosto specifiche :)
Bè Camilla, già le altre ragazze ti hanno fatto i complimenti, non sto anch'io a ripetermi, sai quanto è interessante e simpatica questa rubrica, ma un BRAVA te lo scrivo comunque! :-)
RispondiEliminaEh, eh su Hugo si sente che ti sei trattenuta! ihihihh
Bibliomanie Bologna... ammetto (se mai ti fosse sorto un dubbio... Ahahahah) di non essere stato io a cercarlo :), però mi ha incuriosito e adesso ci guardo meglio!
Troppo gentile, come sempre :)
EliminaEeh lo so, avrei voluto parlarne ancora e ancora, ma stavo sforando di un bel po' le righe che mi concedo per ogni risposta, ahah!
Fammi sapere cosa scopri su "Bibliomanie", spero sia una rivista interessante. Credo sia principalmente per intellettuali, professori universitari e in generale esperti del settore...
Che belle domande e che interessanti risposte! :)
RispondiEliminaE come sempre le immagini che riesci a scovare sono bellissime!!!
Vorrei dare un mi piccolo contributo alla questione del coyote e della creazione, perché quando ho letto quella chiave mi è subito venuto in mente questo racconto che ascoltavo da piccola:
http://www.youtube.com/watch?v=u5nVePCpIK0
si parla della creazione dell'uomo e non del mondo, però c'è sempre il coyote! :)
Grazie Phoebes! :D
EliminaIl video è stupendo *___* La storia è narrata veramente bene, mi sono sentita di nuovo bambina!
Eh, io le adoravo queste storie, e non ringrazierò mia abbastanza chi sta facendo questo lavorone di mettere su Youtube, perché io ce l'ho tutte su cassette, alcune anche un po' rovinate... sono troppo belle!!! E come dici tu sono raccontate veramente bene: considera che come lettori c'erano un sacco attori di teatro, gente che io ho imparato a conoscere solo molti anni dopo!
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