Titolo:Il caso Jane Eyre (originale:The Eyre Affair)
Autore:Jasper Fforde
Anno:2001
Editore:Marcos y Marcos
Traduzione:Emiliano Bussolo & Daniele A. Gewurz
ISBN:978-88-7168-564-9
Pagine:378
Trama:Il mondo di Thursday Next è un po’ diverso dal nostro: siamo nel 1985, la guerra in Crimea non è ancora finita, i dibattiti letterari assumono valore sociale-religioso, la scienza è più che avanzata e il tempo è una dimensione molto più elastica di quanto siamo abituati. Non è difficile credere, quindi, che sia stata inventata una macchina che permette di superare anche le barriere della parola scritta, così da entrare direttamente nelle pagine… Ma quali sconvolgimenti potrebbe portare, se fosse in mano alla persona sbagliata?
Come ben sapete, desideravo leggere questo libro da un bel po’: per questo ero felicissima all’idea di riceverlo, ma allo stesso tempo avevo paura di rimanere delusa. Fortunatamente, Il caso Jane Eyre si è rivelata una lettura divertente, immaginifica e assolutamente all’altezza delle mie aspettative!
Sin dalle prime pagine il lettore viene catapultato in quella che è un’ucronia (ovvero un mondo in cui la storia ha seguito un corso alternativo rispetto al nostro) condita con invenzioni incredibili sempre a metà tra la scienza vera e propria e la fantasia più sfrenata. Come potrete immaginare, questo porta a sviluppi socio-politici ben diversi da quelli del nostro mondo: Fforde è bravissimo nell’introdurre i vari elementi in modo naturale, senza fare la parte del “maestrino” e senza risultare eccessivo.
Un ottimo stratagemma che gli permette di delineare meglio il suo mondo, evitando l’infame infodump (ovvero la sensazione di leggere gli sproloqui di un autore sul mondo da lui creato), è l’inserimento di citazioni tratte da pseudobiblia all’inizio di ogni capitolo: interviste ai personaggi, biografie, manuali e saggi danno una sensazione di profondità e di credibilità, risultando spesso anche molto divertenti.
Un concetto-cardine dell’universo di Fforde è quella che, leggendo, ho ribattezzato “follia letteraria”: in questa versione alternativa del nostro mondo, infatti, le questioni letterarie sono molto più che semplici dibattiti culturali – fanno parte della vita sociale quasi al livello di questioni di etica e morale, talvolta persino con delle sfumature religiose. Anche le arti visive ricevono lo stesso trattamento e non mi stupirei se, nei prossimi libri della serie, si scoprisse che questo vale anche per la musica, ad esempio.
L’ho definita “follia” perché, anche se apparentemente sembrerebbe il paradiso, in realtà è anche un atteggiamento fautore di estremismi tutt’altro che pacifici. Diciamo che, per quanto io ami discutere di arte e letteratura, non mi farebbe affatto piacere venire picchiata perché apprezzo più una corrente piuttosto che un’altra (cosa che, in questo libro, accade). Ammetto, però, che ci sono diversi lati positivi che mi hanno entusiasmata e mi hanno fatto desiderare, per un momento, di vivere nel mondo di Fforde; un esempio su tutti, la rappresentazione del Riccardo III, vissuta direttamente dagli spettatori e incredibilmente sentita (molto simile, in un certo senso, alle odierne rappresentazioni del Rocky Horror Picture Show, come ad esempio quella del cinema Mexico a Milano).
C’è da dire, tuttavia, che questo mondo può essere apprezzato totalmente solo se si ha almeno un’infarinatura di letteratura inglese, direi quella che si può ottenere con un buon professore al liceo. In questo modo si riescono ad apprezzare alcuni dei discorso e varie allusioni. E’ ovvio, inoltre, che chi ha letto Jane Eyre parte “avvantaggiato” e sicuramente si divertirà di più nel vedere certe modifiche che Fforde ha apportato…
Tuttavia, le avventure di Thursday non sarebbe così piacevoli da leggere se lei non fosse una protagonista che vale la pena seguire: la nostra Detective Letteraria, infatti, è una donna molto sicura di sé, decisa e indipendente, simpatica sin dalle prime pagine. La storia è narrata principalmente dal suo punto di vista e questo ci permette di conoscerla meglio, di capire le sue reazioni e di iniziare a scavare nel suo passato; ho trovato l’approfondimento psicologico buono, anche se non eccellente. Thursday è sicuramente tridimensionale, ma in un certo senso mi è sembrato che l’autore abbia volutamente evitato di addentrarsi troppo in certi lati della nostra detective. Tuttavia, ho fiducia nel fatto che questo ottimo lavoro si approfondirà nei prossimi capitoli della saga.
Inoltre, credo che questa mia impressione si sia creata anche a causa dello stile dell’autore, che è medio, piano: è perfetto, per la sua scorrevolezza e la semplicità, per descrivere, per le scene d’azione, per l’umorismo, mentre si presta meno a rendere le scene più drammatiche, o comunque riflessive.
Altro personaggio che impedisce di staccarsi dalle pagine è Acheron Hades che, con un nome così, non può che essere il cattivo della storia. Assolutamente senza scrupoli, malvagio per il puro gusto di esserlo, le sue battute sono semplicemente mitiche e il compiacimento con cui porta a termine le proprie nefandezze è tale da risultare quasi comico. Si vede che l’autore spinge sull’acceleratore quando questo personaggi entra in scena: la sua caratterizzazione richiama fortemente quella dei cattivi dei cartoni animati della nostra infanzia, ovvero quegli antagonisti che non possono fare a meno di strapparci delle risate, pur ostacolando i buoni. Allo stesso tempo, però, alcune delle azioni di Hades sono tali da ridimensionare questa dimensione più comica, dandogli sfumature particolarmente inquietanti. Anche i suoi scagnozzi sono caratterizzati da questa duplicità: tra l’altro, la scena in cui li presenta mi è rimasta impressa per la sua ironia e mi ha fatto ridacchiare apertamente!
I comprimari (il fratello di Thursday, suo padre, i colleghi, i già citati scagnozzi, eccetera) sono tutti molto interessanti, tratteggiati quel che basta per dargli personalità e renderli simpatici al lettore.
Insomma, abbiamo un mondo fantastico, personaggi che acchiappano l’attenzione… aggiungeteci pure una trama non esente da colpi di scena e momenti di pathos (anche se è chiaro come il sole che si punta al classico “e vissero felici e contenti”), resa ancora più piacevole dalla natura quasi “episodica” del romanzo – ogni capitolo, come gli episodi di una serie tv, danno inizio e fine a certe avventure che portano, man mano, ad un avanzamento complessivo della trama principale – e avrete una lettura frizzante e fantastica, cui non vedrete l’ora di tornare (e perfetta anche come lettura da ombrellone, visto che siamo a Luglio!).
Frasi e citazioni che mi hanno colpita…
- «Non dica assurdità!» rispose il colonnello Phelps. «In qualità di veterano sano e ben inserito nella società, è suo dovere dare voce a quelli che hanno compiuto il sacrificio supremo. Se restituissimo la penisola, avremmo perso quelle vite».
«Signore, penso che quelle vite le abbiamo perse comunque, e nessuna decisione che possiamo prendere in un senso o nell’altro può rimediare a questo». - I Milton erano, nel complesso, i più entusiasti seguaci di un poeta. Scorrendo l’elenco telefonico di Londra si trovavano circa quattromila John Milton, duemila William Blake, un migliaio di Samuel Coleridge, cinquecento Percy Shelley, altrettanti Wordsworth e Keats, e una manciata di Dryden. Questi cambiamenti di nome di massa poetavano creare problemi ai tutori dell’ordine. Dopo un fattaccio in un pub in cui l’aggressore, la vittima, il testimone, il proprietario, l’agente che aveva eseguito l’arresto e il giudice si chiamavano tutti Alfred Tennyson, fu promulgata la legge che imponeva a ogni omonimo di farsi tatuare un numero di registrazione dietro l’orecchio. La legge non era stata accolta bene – i provvedimenti legislativi più sensati non lo sono mai.
MILLON DE FLOSS Breve Storia delle Operazioni Speciali - «Le parole sono come foglie, Thursday. Come persone anzi, che amano i propri simili».
- «Sì, sì e sì. Ma ha dimenticato omicida. Quarantadue volte omicida, amico mio. La prima volta è sempre la più difficile. Poi non importa più veramente, possono impiccarti una volta sola. E’ un po’ come aprire un pacchetto di short-bread; non riesci mai a mangiarne uno solo».
- Hades batté le mani felice.
«Ci rimettiamo al lavoro? E’ quasi un’ora che non compio un atto di estrema dissipatezza». - «Martin Chuzzlewit! Demonio!»
«Adularmi non le servirà a nulla, mio caro professore!» - Mio fratello aveva fatto una cazzata.
Nessuno finora si era preso la briga di dirlo così semplicemente; […]. In qualche modo “ha fatto una cazzata” lo rendeva più credibile; tutti facciamo degli sbagli in certi momenti della nostra vita, alcuni più di altri. E’ solo quando il costo si valuta in vite umane che la gente ci fa veramente caso. - «Non ho proprio tempo, Joff».
«Ce lo facciamo noi il tempo, sorellina». - «La Crimea ha tolto molto a tutti noi» disse Joffy con pacatezza. «Forse è per questo che dobbiamo sforzarci il doppio di tenerci stretto quello che ci è rimasto. Anche io non sono rimasto immune dalla febbre della battaglia. Quando arrivai nella penisola ero eccitato per la guerra: sentivo l’insidiosa mano del nazionalismo che mi reggeva e soffocava la mia ragione. Quando stavo lì volevo fortemente che vincessimo, che uccidessimo i nemici. Godevo della gloria della battaglia e del cameratismo che solo il conflitto può creare. Nessun legame è più forte di quello stretto in battaglia; nessun amico è più intimo di quello che ti è stato accanto mentre combattevi. […] Solo dopo mi resi conto dell’errore che stavamo commettendo».
- «Sorella cara, so che è un vecchio luogo comune, ma è vero: La prima vittima della guerra è sempre la verità. […]».
Di solito le mie recensioni finiscono qui, ma… non è questo il caso!
La catena di lettura deve continuare e io ho scelto la destinataria: si tratta di Chiara, ovvero pitichi, che gestisce il blog Bulimia Letteraria (che a me piace un sacco!). So che lei saprà apprezzare questo libro che, tra l’altro, è già in viaggio per raggiungerla; incrociate le dita per noi e per il pacchetto, che con le poste non si sa mai!
In più, per lasciare traccia di questa bella catena, ho appiccicato un po’ di post-it tra le pagine, con scritte dentro alcune impressioni (che poi ho riportato anche qui, ovviamente)… spero che Erica/La Leggivendola li apprezzi, in fondo questa catena serviva a far tornare a casa i libri con altre “vite” dentro; e spero anche che non diano troppo fastidio ai futuri lettori, ma in fondo basta staccarli e poi riattaccarli (benedetti siano i post-it)!
E con questo è veramente tutto; è stata una bella esperienza, che spero di ripetere (organizzata da altri o da me, non si sa mai)!
Buone vacanze e buone letture,
Cami
... ooohh... mi si bloccano un po' le dita, quando mi trovo innanzi ad una recensione 'sì ben fatta. Le mie falangi protestano 'Nnnooooo, non siamo degne, fermaci, fermaci, stolta mortale!', ma commenterò ugualmente ù_ù
RispondiEliminaSono contenta che ti sia piaciuto :)
Io ho adorato tantissimo il fratello e lo zio *w* ... e beh, le trovate meravigliose. Mi facevano schiantare le diatribe sull'origine delle opere di Shakespeare xD
Non veggo l'ora di leggere i post-it *w*
E mi fa piacere che vada a Pitichi, che è un altro blog che seguo di possanza *w*
... grazie di aver partecipato ;__;
(e io ci son stata una volta, al Rocky Horror di Milano *O*)
Ma no, mi fai arrossire così ^//^
EliminaAnche io ho adorato i parenti di Thursday, sono fantastici! Il fratello all'inizio non mi entusiasmava, ma poi si è fatto benvolere nel giro di un paio di pagine; lo zio è semplicemente mitico!
Anche io sono contenta che vada a pitichi... E grazie a te per aver organizzato tutto :))))
(che meraviglia *O*)
Continuo a pensare che ci sia una f di troppo, ma in fondo non è colpa sua.
RispondiEliminaDovrò leggerlo anch'io!
Pfff xD
EliminaBravo bravo leggilo u.u
Ciao Camilla! Ho ricevuto ieri il libro e domani lo inizierò. Sono troppo emozionata! Ho saltato la recensione perché non voglio farmi influenzare, ti farò sapere cosa ne penso solo dopo averlo letto. Grazie ancora per avermi passato il testimone e per i complimenti al mio umile blog ^_^
RispondiEliminaCiao Chiara! Grazie a te per aver partecipato :) non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi!
EliminaFigurati, i complimenti li meriti tutti :)
E vedrai, vedrai!! I successivi sono ancora più belli!!!
RispondiEliminaIvy, lo spero proprio! :D Tu li hai letti tutti?
EliminaBellissima recensione! ^^
RispondiEliminaQuesto libro devo assolutamente leggerlo, ne sento parlare da tempo e da tempo giace in wl...speriamo nel prossimo autunno! :-)
Grazie! :D
EliminaLeggilo, secondo me potrebbe piacerti molto; poi fammi sapere che ne pensi ;)
Io non ho mai fatto una catena di lettura, bella idea! :)
RispondiEliminaValentina
www.peekabook.it
p.s. ti ho premiato con un piccolo award, se ti fa piacere trovi il mio articoletto in merito qui :)
http://www.peekabook.it/2012/07/liebster-blog-award.html
Nemmeno io l'avevo mai fatta, prima di questa organizzata dalla Leggivendola! In effetti, è lei quella da ringraziare per l'idea :)
EliminaGrazie mille per il premio, mi fa davvero piacere! :DD
http://letterandoconmarty.blogspot.it/
RispondiEliminaPassa da me, ho un piccolo premio per te! :)
Grazie mille davvero Marty! Mi fa piacere che tu abbia pensato al mio blog, ricevere premi mi rende sempre felice *_*
EliminaBellissimo commento!
RispondiEliminaSon contento ti sia piaciuto :)
(Prima o poi mi deciderò anch'io a leggerlo... devo giusto un attimino lavorare sul passato, e metterlo finalmente da parte. Ce la farò!)
Grazie mille :D
EliminaSono certa che ce la farai; qualunque cosa sia, riuscirai ad andare oltre. Ti mando un abbraccio :)
Abbraccio ricambiato :))
EliminaRecensione eccellente! Complimenti davvero.
RispondiEliminaTi ringrazio, sei molto gentile! :)
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