Autore: Hector Luis Belial/Elia Gonella
Anno: 2011
Editore: Las Vegas edizioni
ISBN: 978-88-9574418-6
Pagine: 141
Trama: Ermete Roma è un ispettore di qualità della Human+, azienda specializzata nella produzione di organi sintetici. La Human+ è internazionale, è ovunque, ed è parte fisica di sempre più persone. Ma quando Ermete parte dalla Finlandia, dove vive, per un controllo di routine alla sede di Milano, si avvia una serie di eventi che lo porterà ad affrontare verità scomode e, insieme, il proprio passato.
L'ossessione per la morte, e il conseguente desiderio di molti per l'immortalità, sono uno degli argomenti che più hanno toccato le storie negli ultimi decenni. Che sia il fine ultimo del piano del cattivo di turno in un film d'avventura, o il desiderio che spinge all'azione il protagonista di un romanzo psicologico, non esistono ambiti nella produzione di contenuti (ovvero, detta in soldoni, nel raccontare storie) che non si siano confrontati con la fine della vita, e la paura che porta.
Il romanzo di Elia Gonella, che con questo titolo saluta lo pseudonimo Hector Luis Belial (necrologio finale compreso), si inserisce nel filone più avventuroso di questo tipo di narrazione, pur senza rinunciare alla riflessione che un argomento così delicato indubbiamente porta; e anzi, a leggere Alla corte del Re Cremisi in questi anni, in cui gli organi sintetici e cresciuti in vitro cominciano ad essere più realtà che fantascienza, assume un secondo livello di riflessione molto vicino alla contemporaneità.
Alla corte del Re Cremisi, dunque, si sviluppa come una sorta di thriller che non disdegna il romanzo d'introspezione, mescolando ambiti molto distanti tra loro a volte con successo, a volte con qualche impaccio. La componente "adrenalinica" ha il pregio di rendere poco pedissequa la riflessione sulla morte; tuttavia, rende anche poco chiara quale sia l'anima del libro, un po' in bilico tra il modello americano del film d'azione, in cui la multinazionale è il Behemoth da sconfiggere, e la possibilità di sviluppare un dialogo, che sarebbe stato tra i personaggi e si sarebbe riverberato sul lettore, tra chi è favorevole e chi è contrario agli organi sintetici. Uno spunto, quest'ultimo, affrontato in alcuni punti, ma velocemente; si parla dell'opinione del Vaticano, ci sono indicazioni di certi atteggiamenti, ma è difficile a fine lettura capire la portata dell'effettiva ricaduta che la Human+, produttrice e mercante di organi, ha avuto sull'umanità.
Si capisce che è una multinazionale, che se n'è molto parlato, e che in tanti hanno usato i suoi servizi (anche solo per interventi di chirurgia estetica). Ma da un'invenzione così dirompente, da una possibilità così concreta di modificare la vita delle persone, mi sarei aspettata qualcosa di più in termini di presenza nell'ordito del mondo cucito da Belial/Gonella.
Nella sua parte più action, invece, l'autore fa un ottimo lavoro: preso a modello il thriller americano, come già detto, gli toglie gli steroidi e procede non per affastellamenti di esplosioni aggiunte a caso, ma per inseguimenti, momenti di pause tese e vissute sul chi va là, dubbi e sequenze oniriche che alzano la tensione e portano a seguire Ermete, il protagonista, con trasporto. La lettura scorre in un soffio, e si è onestamente curiosi di capire come si concluderà la storia.
Ermete e i suoi incubi - che personalmente ritengo una delle parti meglio scritte del romanzo: claustrofobici, inquietanti, con quel pizzico di realismo che tiene sempre in bilico il lettore - sono il catalizzatore della storia, in modi che non sto a dirvi per non svelarvi troppo della trama: e la sua ribellione sarà un modo di riconciliarsi con il passato ed entrare nel futuro con la forza di affrontare quel che lo aspetta.
Nel suo viaggio sarà circondato da pochi personaggi, ma ben delineati, che lo indirizzeranno e (talvolta) lo aiuteranno. Quelli con un'anima più chiara, che anche a distanza di tempo rimangono, sono Dante, operaio da cui partirà tutta la vicenda e di cui possiamo anche seguire il punto di vista, per un po'; Paolo, vecchio amico di Ermete, la cui storia all'interno della trama segue uno sviluppo consueto - forse troppo - ma riesce comunque a essere interessante e a dare un'ulteriore sfumatura al personaggio di Ermete; e Barbara, poliziotta, che ha i suoi motivi per non amare la Human+. Proprio Barbara è protagonista dell'unica scena che proprio non è riuscita a convincermi del libro, un breve capitolo dedicato al dialogo tra lei e il suo superiore, Bruno Ganci, che secondo me non ha aggiunto nulla allo svolgimento della storia, anzi: l'ha inutilmente rallentato.
Alla corte del Re Cremisi, dunque, regala momenti di svago e genera pensieri nuovi: due degli obiettivi che l'editore, nella lettera a conclusione del libro, si pone nel momento in cui mette a disposizione dei lettori una storia. Due obiettivi non da poco. Quindi, anche se non ne sono rimasta del tutto convinta, plaudo la decisione di Las Vegas di pubblicare un libro inusuale nell'ambito editoriale del nostro Paese, e gli auguro di continuare a cercare storie che vadano per terreni poco battuti.
Voto:
7
Frasi e citazioni che mi hanno colpita...
- E se questa gamba è marcia, non importa, perché anche il resto del corpo le farà compagnia, sarà tutto marcio e pasto per i vermi allo stesso modo, com'è stato sempre e per tutti quanti nei secoli dei secoli.
Questa recensione fa parte dei post del Book Bloggers Blabbering Indie Café - il nuovo progetto #BBB che vi accompagnerà durante tutto il 2017.L'Indie BBB Café è, come dice il nome stesso, un caffè letterario gestito da noi Book Bloggers Blabbers, e durante l'anno cercheremo di presentarvi al meglio diverse case editrici indipendenti italiane.Ogni mese sarà dedicato a una casa editrice differente, che vi racconteremo attraverso interviste e consigli di lettura. Febbraio è dedicato a Las Vegas edizioni!