Titolo:L’uomo dal Campanello d’Oro
Autore:Lavinia Scolari
Anno:2010
Editore:0111 Edizioni
ISBN:978-88-63073-05-8
Pagine:132
Trama:Le divinità, addormentate dal Tempo, hanno abbandonato da molto le stanze del mondo; ma l’uomo dal Campanello d’Oro le sta risvegliando, facendo ricominciare il gioco di riflessi col nostro mondo…
Il libro di Lavinia Scolari (disponibile qui in catena di lettura) è un libro ibrido che mischia in sé molti elementi: passato mitico e presente, realtà e sogno, finzione e verità. Il risultato è un prodotto sicuramente ambizioso e dalle ottime potenzialità che però, personalmente, penso avrebbe potuto dare di più.
L'inizio del libro è la parte più ostica: lo stile poetico della Scolari risalta immediatamente, in modo positivo (rendendo molto bene nei passaggi più onirici e immaginifici), ma viene soffocato dall’eccessiva confusione nello svolgimento dei fili della trama, che rimane oscura per un numero di pagine troppo elevato. Un po’ di mistero non può che incuriosire il lettore; ma quando questo diventa troppo, crea nervosismo e tende a rompere il “ponte” che si crea tra il lettore e il libro. Fortunatamente questa tendenza viene più o meno sconfitta col proseguire della storia, che man mano diviene più chiara e, in maniera direttamente proporzionale, più piacevole. La trama, dipanata, cattura l’attenzione e fa crescere il desiderio di scoprire quale sarà il corso degli eventi, come la mitologia si rispecchierà di nuovo nelle vite dei protagonisti e quale sia, alla fine di tutto, la verità – dandoci un finale che, secondo me, è più che soddisfacente.
Il tutto, come ho accennato, gira attorno a un “perno” ben chiaro, ovvero la mitologia classica: devo ammettere che, personalmente, è stato un vero piacere trovare una storia fantastica che si basa sui miti greco-romani. La mitologia mi appassiona sin da quando ero piccina e quindi non potevo non apprezzare il ruolo da protagonista che ha in questo libro: in parte rimaneggiata, non nelle caratteristiche dei suoi personaggi (che vengono sfruttate, anzi, in maniera ottimale) ma nel modo in cui le divinità si approcciano al mondo umano. Vengono ripresi anche personaggi generalmente meno noti, come Glauco e Nereo, che però non sfigurano al fianco di “pezzi grossi” come Cassandra, Ermes, Circe e Morfeo.
Ho due soli appunti riguardo ai personaggi: uno è la mancanza di un indice delle divinità e degli eroi, che tuttavia, non essendo questo libro un saggio, è una mancanza perdonabile. La lettura può forse risultare meno completa per chi non conosce bene la tradizione legata ad ogni divinità, ma le informazioni sono facilmente reperibili su qualunque enciclopedia (io consiglio anche la Treccani online, che raramente mi delude).
L’altro appunto, invece, è la sensazione che talvolta i protagonisti non riescano del tutto a sollevarsi e a mostrarsi al lettore: si alternano, infatti, momenti in cui i personaggi sono presenti e molto ben definiti (anche solo attraverso poche frasi di dialogo) e altri in cui al contrario sembrano privi di dimensioni – troppo “statici”. Questo non vuol dire che non i facciano ricordare, però: ho ancora ben chiari in testa Verdiana, Glauco, Cassandra, Nereo ed Ermete – a mio parere, quelli che sono stati resi meglio. Tra l’altro, la decisione dell’autrice di sfruttare di volta in volta il particolare punto di vista di un personaggio aiuta molto nel delineare i caratteri e le sfaccettature di ogni narratore, senza contare che la trama procede anche grazie al fatto che, a seconda del protagonista che stiamo seguendo, siamo più o meno al corrente di una determinata situazione – lasciando che gli strati della storia si svelino poco a poco.
Dunque, volendo sommare la qualità dei vari segmenti che compongono quest’opera, mi trovo un po’ in difficoltà: i punti positivi e quelli negativi sono quasi bilanciati e, volendo essere del tutto sincera, leggendo c’è la netta sensazione che Lavinia Scolari possa migliorare molto, limando alcune tendenze troppo auliche e affinando il proprio controllo sui personaggi. Per questa sua prima prova mi tengo su un voto sufficiente, con la speranza di poter leggere qualcos’altro della Scolari e poterle dare un voto migliore, visto che la potenzialità c’è, senza alcun dubbio!
Voto:
6,5
Frasi e Citazioni che mi hanno colpita…
- Ma perché la solitudine avrebbe dovuto farmi più paura della compagnia di altri esseri umani?
- “Ma io vedo solo te!”
“E in me cerca te stesso.” - E quella tua promessa fu più effimera di un’onda che si alza, si increspa e poi, tuffandosi nella spuma silenziosa, si dimentica e muore.
Come sempre, buone letture!
Cami