venerdì 9 agosto 2013

Mini-recensioni: tre libri per un post (#8)

Buongiorno a tutti voi!
Spero che il vostro Agosto stia procedendo al meglio – il mio è diviso tra i momenti di relax e l’organizzazione per gli esami del mese prossimo, per cui dovrò immergermi in qualche classico della nostra letteratura (Ariosto e Tasso mi aspettano). Non che non mi faccia piacere, sia chiaro… diciamo solo che preparare l’analisi completa sarà un lavoro piuttosto lungo, che richiederà molte energie.
Ma ora basta parlare di esami – anche perché vi sarete giustamente stufati di leggere delle mie vicende accademiche: passiamo all’argomento di questo post, ovvero i tre libri di cui vi parlerò in breve!
Il primo è l’opera breve di un notissimo autore britannico; trattasi di Daisy Miller di Henry James.

Pagine:125
Editore:Rizzoli Traduzione:Barbara Antonucci
Anno:1878
ISBN:
978-88-1702-322-1
Trama:Daisy Miller è una giovane fanciulla americana, libera e civettuola; in Svizzera con la famiglia, durante un viaggio attraverso l’Europa, conosce Winterbourne, un giovanotto di buona famiglia che s’invaghisce subito di lei, ma che non comprende la sua vitalità al di fuori degli schemi dell’epoca. I loro percorsi si incroceranno nuovamente in Italia, ma i dubbi su Daisy continuano ad occupare i pensieri suoi e della società americana benpensante presente a Roma.
Purtroppo, secondo me, questo libretto non è il titolo migliore con cui approcciare Henry James: credo proprio che, al contrario dei suoi romanzi più noti, non sia destinato a diventare un classico – anzi, mi spingo a dire che probabilmente negli omnibus e nelle raccolte dedicate all’autore sarà annoverato tra le opere di secondaria importanza. Non è che sia un brutto libro: il suo più grande difetto è, a conti fatti, il fatto di essere figlio del suo tempo. Il comportamento di Daisy (niente più che una ragazza carina e sciocca) poteva scandalizzare  solo i contemporanei di James, e poteva commuovere solo chi poteva sentire vicina l’ostracizzazione di ragazze come lei – la cui colpa è, sostanzialmente, di essere vitale, di dare confidenza troppo in fretta agli estranei e di avere amici del sesso opposto tali da rendere dubbio il loro rapporto (almeno, secondo gli standard dell’epoca). Insomma, Daisy dovrebbe essere una vittima, nelle intenzioni dell’autore – ma ai miei occhi è sembrata solo una persona troppo noncurante e malaccorta, per quanto pura e onesta nelle intenzioni. Si prova pena per lei, senz’altro, ma le cui azioni sono talmente lontane dall’immoralità di cui viene accusata (almeno, per la sensibilità odierna) che risulta davvero difficile sentirsi scossi da quel che le accade.
Il resto dei personaggi è abbastanza ben delineato, ma non tanto da saltare all’occhio: anche il narratore non è niente più che una figura utile, un ponte tra Daisy, in quanto suo ammiratore, e la società che la rigetta (di cui lui fa parte, per le sue origini familiari e per le proprie scelte morali).
La trama non è particolarmente elaborata – non che questa sia una caratteristica sempre necessaria, ma la sua piattezza non ha certamente aiutato il libro.
Penso leggerò altro di James, perché lo stile, in generale, non è affatto male – tanto che, nonostante Daisy, la lettura è stata tutto sommato piacevole; ho in casa Giro di vite, considerata una delle sue opere principali, attraverso cui spero di riconciliarmi con lui dopo questo primo incontro non memorabile.
Voto:  stellinestelline 
        7

Il secondo libro è classificabile come novella ed è il breve prequel delle serie Cronache Lunari: trattasi di Glitches di Marissa Meyer.

Pagine:32
Editore:Tor.com
Anno:
2011 ISBN://
Trama:Cinder è una ragazzina diventata orfana da poco ed è considerata una paria a causa della sua natura ibrida: per tenerla in vita dopo l’incidente che l’ha privata dei genitori, infatti, i medici hanno sostituito alcune parti del suo corpo con dei componenti meccanici, rendendola un cyborg. Proverà sulla sua pelle quanto profondamente questo l’ha cambiata e quanto condizionerà i suoi rapporti con gli altri – a cominciare dalla sua famiglia adottiva.
Ho scaricato questa breve novella per avere un assaggio della scrittura della Meyer, di cui m’incuriosiva molto Cinder, primo volume ufficiale della serie delle Cronache Lunari. A lettura ultimata, devo ammettere che questo prequel è riuscito nel suo intento e che la mia curiosità si è tramutata in vivo interesse: Cinder è un personaggio molto particolare, in virtù della sua natura ibrida, che l’autrice è riuscita a tratteggiare abbastanza bene nonostante il ridotto numero di pagine – quel che basta per convincermi a volerne sapere di più e a voler leggere il libro di cui è protagonista.
La sua nuova famiglia, invece, ha una caratterizzazione più fumosa e legata ad alcuni stereotipi; vero è, però, che questa serie si basa sul retelling di alcune fiabe e che qualche cliché potrebbe essere visto, dunque, come doveroso ossequio alla fonte d’ispirazione. In ogni caso, pur notando queste caratteristiche, devo dire che anche questi personaggi sono abbastanza ben descritti da non risultare bidimensionali e da muoversi realisticamente nel loro ambiente – a questo punto, spero che siano approfonditi nel primo volume della serie.
L’ambientazione è solo accennata, ma si preannuncia come decisamente accattivante: al momento è poco più di uno sfondo, che tuttavia è reso brillante dalla presentazione di alcune tecnologie (gli androidi, i mezzi di trasporto…) e dalla loro mescolanza con usi più antichi (presi dalla cultura cinese, che spero venga tenuta in conto anche in Cinder).
Della storia in sé preferirei non parlare, perché non credo riuscirei ad evitare gli spoiler, vista la brevità. Mi limiterò a dire che la chiusura del racconto, netta e molto malinconica, mi ha lasciata con il forte desiderio di sapere cosa succederà alla protagonista e con la speranza che sia un futuro migliore di quello preannunciato dalle scene finali.
Ultima nota: adoro la copertina e un po’ mi spiace che il resto della serie non abbia illustrazioni dello stesso tipo.
Voto:   stellinestellinestelline
            8
Il terzo e ultimo libro è il terzo titolo di una saga di cui ho parlato più volte qui sul blog: Sole bianco, di Harry Sidebottom, riprende le avventure di Balista (Il Guerriero di Roma che dà il nome alla serie) esattamente dove le avevamo lasciate. Consiglio a chi non ha letto la serie e vorrebbe cominciarla di non leggere quel che scriverò, perché parlerò di eventi accaduti nel primo e nel secondo volume; può leggere senza alcun problema chi, invece, ha già letto i primi due e vorrebbe sapere quel che penso del terzo – non rivelerò alcuna svolta importante.
Pagine:331
Editore:Newton Compton Editori 
Traduzione:
Elisabetta Bertozzi 
Anno:
2010
ISBN:978-88-541-2815-6

Trama:
Balista è prigioniero di Shapur, insieme all’Imperatore Valeriano, e le conseguenze di quest’onta si stanno abbattendo sugli instabili equilibri dell’Impero romano. Balista è pronto a vendicare Roma e a riconquistare la propria libertà, ma sa che per farlo ci sarà un alto prezzo da pagare.
In una Top Ten vi avevo scritto che non vedevo l’ora di leggere questo libro e scoprire come Balista si sarebbe tolto dai guai… Ahimè, non posso dire di essere stata del tutto soddisfatta, in parte a causa del libro in sé, in parte a causa dell’edizione italiana.
Il libro in sé è meno avvincente dei suoi predecessori: in Fuoco a Oriente Balista deve difendere una città assediata dall’esterno e indebolita dai traditori all’interno, ne Il re dei re deve fronteggiare gli intrighi di Macriano, sopportando le sue illazioni sui suoi presunti disonori, per poi essere fatto prigioniero da Shapur, re dei Sassanidi, insieme all’Imperatore e a molti dei più importanti generali dell’Impero. Insomma, c’era carne sul fuoco – ma era carne la cui cottura era ben curata (permettetemi questa metafora mangereccia) e si continuava volentieri a leggere per sapere come Balista si sarebbe cavato d’impiccio. In questo volume, invece, la moltitudine di eventi continua a non mancare, ma si perde il loro sviluppo armonico, tanto che, saltando tra un episodio e l’altro, si perde la percezione del quadro d’insieme che aveva reso così piacevoli i primi due libri. Ho avuto come l’impressione che fosse tutto un lungo prologo al prossimo libro (The Caspian gates – sì, non è più una trilogia), il che è un peccato, perché gli elementi per una storia avvincente c’erano e in alcuni casi sono stati ben sfruttati; mi riferisco in particolare al finale, che pone delle basi molto interessanti per il futuro e credo possa portare la storia a svilupparsi nuovamente come si deve. Mi ha incuriosita moltissimo ed è, di fatto, una delle parti che ho più gradito.
I personaggi rimangono sempre gli stessi – e questo un po’ li penalizza, perché in questo caso non hanno una trama abbastanza ben congegnata da sorreggerli. Balista è meno sfaccettato rispetto allo scorso volume e Giulia, sua moglie, reagisce a certi eventi in una maniera che non riesco a trovare del tutto accettabile (c’è da dire che Sidebottom non ha mai caratterizzato granché bene le donne, purtroppo). Tra i liberti Massimo è quello che continua a piacermi di più; Demetrio è meno presente e quindi non ho molto da dire a riguardo. Tra i traditori, invece, devo ammettere che l’odioso Macriano ha un piccolo momento di rivalsa – ma ciò non lo rende meno spregevole.
Sono incuriosita da Gallieno e Zenobia, personaggi ambigui, che incontriamo per la prima volta in questo libro e per cui ho ottime aspettative.
Tutto quel che ho scritto avrebbe permesso al libro di portarsi a casa, forse, un onesto 7 – il voto adatto a una lettura piacevole, ma non eccelsa, che comunque riusciva a porre buone aspettative per il libro successivo. Peccato che io l’abbia letto nell’edizione italiana.
Quando i typos sono più di un paio (e sto già cercando di essere buona) il motivo può essere solo uno: mancata cura del testo. Figurarsi quando ce ne sono molti, nel testo e nelle appendici! Nel primo ci sono degli evidenti a-capo mancanti (altrimenti non si spiegano i salti da un punto di vista all’altro senza alcun preavviso, visto che negli altri libri erano ben segnalati, e sempre da uno stacco…), errori di digitazione e un verbo sbagliato che un correttore di bozze avrebbe sicuramente segnalato. Nelle seconde c’è, senza mezzi termini, l’orrore: sono evidentemente molto meno curate del testo principale, con continui typos, errori di grammatica (un + sost. femm. senza apostrofo! congiuntivi scomparsi!) e la formattazione poco curata (ci sono corsivi che a volte vengono usati, a volte no).
Le appendici non sono aggiuntine da curare meno: sono validi aiuti per apprezzare al meglio un libro.
Per questo abbasso il voto di un intero punto, e spero proprio che il prossimo libro sia curato meglio – altrimenti comincerò a procurarmi la versione in lingua originale.
Voto:   stellinestelline
          6

Perdonatemi la lunghezza anomala dell’ultima recensione – certe cose mi fanno proprio saltare i nervi. So che voi capirete, visto che amate la lettura quanto me.
Detto questo, penso che ora andrò a mangiare un bel gelato (sono certa che poi non sarò più irritata); devo godermi le vacanze, finché durano!

Vi auguro tante buone letture!
Vostra,
Cami

11 commenti:

  1. A me Giro di vite non ha detto assolutamente nulla. Infatti sono ancora qui che mi chiedo se magari mi è sfuggito qualcosa, quella cosa che lo rende un classico! Mah. Quando lo leggerai, fammi sapere. ;)

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    1. Ora sì che parto con ottime aspettative xD Scherzi a parte, se lo leggerò ti farò sapere cosa ne penso, promesso!

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  2. Di James mi interessava Giro di vite - di cui ho visto tipo tremila trasposizioni cinematografiche/televisive - ma anche questo Daisy Miller mi ispirava. Peccato... Ho notato che è un autore che o piace, o non piace. Devo leggere e scegliere da che parte stare, prima o poi (:

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    1. Io ho visto solo "The Others" (che tra l'altro è solo liberamente ispirato al libro, quindi forse non conta), però capisco il tuo interesse, è uno dei motivi che mi ha spinta a procurarmi "Giro di vite"!

      Io ho sempre sentito parlare bene di James, anche per questo sono rimasta un po' delusa da questo suo libretto... Quando leggerai anche tu James saprai dirmi di quale schieramento fai parte :D

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  3. Di James io ho letto "Giro di vite", e ne sono rimasta delusa. Non che sia un brutto libro, ma e avevo sentito parlare così bene, ma a me non mi ha entusiasmato.

    Cynder vorrei tanto leggerlo anch'io, quindi penso proprio che andrò subito a scariacrmi questo prequel! Grazie dell'interessante recensione e del link!

    La serie del guerriero di Roma mi incuriosisce. Non so, onestamente, vista la mia wishlist praticamente infinita, se la leggerò mai, ma per siurezza non mi sono voluta spoilerare, però ho dato uno sguardo alle ultime righe, e sono d'accordo con te: un libro poco curato anche dal punto di vista "tecnico", con errori e sviste, mi fa sempre molto arrabbiare! E purtroppo oggi come oggi edizioni così sono sempre più frequenti! :(

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    1. Oddio, i pareri contro James aumentano xD magari partendo con meno aspettative lo apprezzerò di più, chissà :)

      Figurati, è un piacere! Sono felice di esserti stata utile e sono curiosa di conoscere la tua opinione :)

      Sarò fortunata, ma a me sono capitate pochissime edizioni così poco curate (almeno, per quanto riguarda l'editoria tradizionale)... anche per questo ci sono rimasta così male, ha davvero rovinato la mia lettura :(

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  4. Letto anche io Daisy Miller e sono d'accordissimo con ciò che hai scritto... ma Giro di vite devi leggerlo assolutamente perché merita eccome!

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    1. Oh, finalmente un'opinione positiva! Cominciavo a disperare, eheh... Mi fa piacere che a te "Giro di vite" sia piaciuto, a questo punto spero di farvi sapere presto quella che sarà la mia opinione :)

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  5. Cami, ho letto che Henry James non ha suscitato grandi simpatie... a questo punto aspetterò che tu legga un altro suo libro così vediamo se andrà meglio..
    Lo so, lo so sembra proprio che io ti "usi"! Effettivamente... lo faccio leggere prima a te e poi se mi dici che merita lo leggo anch'io! :)
    Per ripagarti spero di parlarti presto di un libro che mi è piaciuto molto e che merita senza dubbio di essere preso in considerazione... non ti dico altro! ;)

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    1. Ahahah, tranquillo Vin, lo sai che mi fa solo piacere parlare di libri e sapere che altri hanno deciso di leggerli, magari proprio grazie ai miei post, mi rende davvero felice :) Quindi "sfrutta" pure xD

      Oh, ora sì che sono curiosa però! Non puoi mica lanciare queste esche! Che libro è? :D

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    2. Ahahahah! Tra poco ti mando un messaggio... :)

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