giovedì 25 gennaio 2018

"Un’altra ora e ce ne sono state, / ce ne saranno ancora" - Saluti (tardi) al 2017

Cari lettori, care lettrici,

vi dirò la verità, non vedevo l'ora che cominciasse questo anno nuovo. I motivi sono tanti, dal serio al faceto; e per fortuna, almeno per ora, posso dire che il 2018 è iniziato davvero bene, anche per quel che riguarda i libri e tutto quel che ci gira attorno. Ma prima di parlare di come è cominciato l'anno e di cosa vorrei per i prossimi mesi - argomento cui dedicherò il prossimo post - è meglio fare un passo indietro e vedere cosa mi ha portato l'anno appena passato.



Nel 2017 ho letto meno di quanto mi fossi riproposta: 37 libri al posto dei 55 a cui puntavo, come potete vedere dall'utile grafica che Goodreads mette a disposizione alla fine dell'anno. Ma tutto sommato non sono delusa, perché molte di queste letture sono state fatte per lavoro; e poter finalmente lavorare con i libri è una grande gioia. Probabilmente, però, avrei potuto leggere di più per i fatti miei, magari togliendo un po' di tempo ad altre attività meno soddisfacenti, e abbandonando certi libri alla propria strada.


Per esempio, a inizio anno ho deciso di leggere un po' degli e-book che avevo scaricato gratuitamente quando ho scoperto BookBub; e molti avrei potuto, in tutta onestà, abbandonarli dopo pochi capitoli.  Nessuno si è meritato su Goodreads più di 3 stelline, e nessuno mi ha fatto propendere per l'acquisto di altri titoli scritti dai loro autori. Ho imparato la lezione; basta scaricare titoli solo perché si può farlo.
In linea generale, comunque, è stato un anno di letture varie, anche belle, ma senza picchi: nessuno mi ha conquistata completamente, e infatti non ho assegnato a nessun libro il massimo dei voti. Può capitare, e di certo non vuol dire che non ho letto ottimi libri; in più, ci tengo a sottolineare che in questo mio discorso sono esclusi i libri su cui ho lavorato, cui infatti non ho dato voto su Goodreads. Mi sembra più giusto così. Ovviamente, però, alcune di queste letture mi hanno colpita più di altre, e mi dispiacerebbe lasciarle in ombra; per questo certi titoli compariranno comunque nei miei post futuri, e di uno in particolare vi parlerò nel prossimo, dedicato al 2018, perché mi sta molto a cuore.

Cosa mi rimarrà, quindi, di quest'anno di letture? Sensazioni, paesaggi e dettagli, soprattutto, spunti per tante conversazioni che, spero, avremo nel corso di quest'anno. Una ritrovata passione per i saggi e le biografie; la storia di Daniel e Amos (e il desiderio di leggere Pensieri lenti e veloci); la conferma di Fredrik Sjöberg, il mio primo Faulkner e il mio secondo Scerbanenco; un tuffo nel Novecento che mi ha dato la nebbia di Testori, le miniere di Orwell e il mare di Simmons; una storia d'amore fiabesca e strana, dalle immagini vivide; le avventure vissute seguendo i chicchi di caffè di Robert Wallis. E anche quelle di una ragazza in bicicletta, che affronta alcune delle sue paure più grandi; ma questa è un'altra storia. Una storia che, come vi dicevo, troverà lo spazio che merita nel prossimo post.


Buone letture,

Cami