domenica 31 gennaio 2016

«Accade quest'anno ciò che accade ogni tanto alla fine di Gennaio, una falsa primavera»

Mie care lettrici, miei cari lettori,

anche questo Gennaio è passato, e come ha ben scritto Simenon ne La neve era sporca (da cui viene la frase che ho preso in prestito come titolo), è stato un inizio d'anno piuttosto tiepido. Mi è quasi venuta voglia di primavera, e di parchi in cui stendermi a leggere... benché sappia che ci attende almeno un altro mese di freddo.
Quindi non ho ancora riposto le coperte pesanti e le tazze giganti per il caffellatte, fedeli compagni delle mie sessioni di lettura casalinga. Avevo qualche post altrui in arretrato che ho recuperato durante il fine settimana e in questi giorni mi sto anche dedicando a un progetto con alcuni miei compagni di Master che spero si sviluppi al meglio.
E a proposito di Master: l'ho ufficialmente concluso. Qualche giorno fa ho fatto il colloquio finale e devo dire che è stata una sensazione strana: da un lato sono felice, per ovvie ragioni, dall'altro rifletto sempre più sul fatto che, salvo sorprese, questa è stata la mia ultima esperienza accademica come studentessa. Certo, continuerò a studiare, perché il desiderio di sapere e imparare, di approfondire, è parte di me e parte di quello che mi porta verso i libri; però l'ambiente universitario mi è sempre piaciuto, e la possibilità di interagire coi docenti era uno stimolo non da poco. Insomma, sono contenta, ma provo anche quella punta di malinconia che accompagna la fine di ogni cosa.

Ma lasciamo da parte la pensosità e passiamo ai libri! Questo mese ne ho finito uno che avevo cominciato a Dicembre e ne ho letti altri due; li vedete tutti qui di fianco. Come potete vedere dalle mie stelline, solo uno mi ha veramente colpita, e spero di parlarvene presto: si tratta de L'arte di collezionare mosche di Fredrik Sjöberg (Iperborea), che mi è stato donato in un'occasione molto importante per me, di cui vi parlerò nel post dedicato.
Degli altri due vi parlerò qui, perché non ho molto da dire a riguardo. Sono libri che ho letto in inglese; uno, Cranberry Bluff (di Deborah Garner, autopubblicato) è un cozy mystery semplice, la versione cartacea di una puntata de La signora in giallo (ma senza Angela Lansbury). I personaggi sono delineati il minimo indispensabile, ma devo dire che non risultano per niente macchiettistici: piuttosto, si può dire che ricordano quei "caratteri" che, appunto, uno potrebbe trovare in una puntata della cara Signora già citata. Il mistero incentrato sul motivo che ha portato Molly, la protagonista, a gestire il piccolo B&B mette abbastanza curiosità da voler proseguire la storia e la risoluzione finale mi ha colta di sorpresa, così come alcune delle rivelazioni relative ai vari personaggi. Volevo dell'intrattenimento gradevole e leggero e questo ho ottenuto, quindi posso dirmi soddisfatta.
Dying for a living (di Kory M. Shrum, di nuovo autopubblicato), invece, mi ha lasciata piuttosto freddina. Trattasi di romanzo urban fantasy in cui esiste una minuscola percentuale di persone per cui è possibile tornare dalla morte, e anche sostituirsi a qualcuno in procinto di morire; così la protagonista, Jesse - che fa parte della percentuale di cui sopra - lavora come "rimpiazzo di morte". L'idea era intrigante, e il fatto che la trama accennasse all'investigazione di Jesse sul proprio omicidio aveva solleticato la mia curiosità; purtroppo ho trovato le relazioni tra i personaggi estremamente mal sviluppate, e più che miei coetanei (o giù di lì) mi sono sembrati ragazzini di sedici anni. Che parlano di chi ama chi nei momenti più inopportuni, tra le varie cose, o che sembrano dimenticarsi di essere sotto indagine, mentre qualcuno tenta di ucciderli. La scrittura non è particolarmente brillante; e l'assunto di base della storia - l'esistenza di questi "redivivi" - avrebbe forse avuto più senso senza i tentativi di spiegarlo scientificamente, perché più l'autrice tenta di chiarire questi aspetti, più tutto risulta posticcio. Unite insieme il tutto e capirete perché per me questo libro non è riuscito a spiccare il volo; peccato, perché alcune trovate sarebbero state piuttosto interessanti, prese singolarmente. 

Per questo mese finisce qui. Mi auguro che Febbraio porti letture che mi sorprendano: il libro che ho ora in lettura ci sta riuscendo molto bene. Ma ve ne parlerò quando l'avrò finito!

Come sempre vi saluto augurandovi buoni libri e buone letture.

Un abbraccio,

Cami

lunedì 4 gennaio 2016

Benvenuto, 2016! + Il mio 2015 di letture

Buongiorno a tutti, miei cari lettori e mie care lettrici,

e ben ritrovati tra le pagine di Bibliomania. L'anno passato da pochi giorni è stato molto particolare per la sottoscritta, e ancora non mi sembra vero di aver raggiunto alcuni traguardi, di aver vissuto certe esperienze. Certo, tutte cose che mi hanno un tenuta un po' lontana dal blog, ma spero che mi capirete! Ancora non ho trovato il modo migliore per bilanciare tutto; ma sono certa che man mano ci riuscirò. Non riuscirete a liberarvi di me :)

Intanto, visto che non sono riuscita a parlarvi molto delle mie letture del 2015, ho pensato di preparare un piccolo riassunto visivo per darvi un'idea di quello che è stato il mio anno letterario. Spero, ovviamente, che vorrete parlare con me dei titoli citati e che condividerete i vostri titoli preferiti, così come quelli meno apprezzati; adoro scoprire le classifiche di fine anno altrui!
(Se volete ingrandire le immagini, basta cliccarci sopra)


Data un'ultima occhiata ai libri dell'anno scorso, tocca pensare a quel che ci aspetto nel 2016 (vi prego, ditemi che non sono l'unica a cui fa impressione digitarlo).
Cosa vorrei dall'anno appena iniziato? Dal punto di vista letterario, mi piacerebbe leggere qualche classico in più e rifugiarmi meno nelle letture "leggere", che ultimamente stanno prendendo il sopravvento più per pigrizia che per altro. Vorrei smaltire la pila di libri non letti che ho in casa, per scoprire i capolavori nascosti e liberarmi da quei titoli che non fanno per me. E ovviamente vorrei tornare a commentare le mie letture qui, e farlo in maniera costante; come detto, sto lavorando per realizzare questo punto.
Dal punto di vista personale, invece, ovviamente vorrei continuare a lavorare nell'ambito che amo, l'editoria. Per ora, la mia collaborazione con il Giornale della Libreria e con l'AIE continua!
E spero che anche i miei rapporti affettivi proseguano lungo i binari del 2015, che è stato un anno pieno di gioia.

E su questa nota positiva vi saluto, e spero di ritrovarvi presto.

Un abbraccio e buone letture!

Vostra,

Cami