Buongiorno lettori e lettrici!
Torna a farvi compagnia la rubrica che risponde alle domande poste al mare magnum della rete e che, in un modo o nell’altro, giungono a Bibliomania sotto forma di chiavi di ricerca. Per quest’oggi abbiamo domande interessanti, qualche richiesta simpatica e anche una domanda che riesce a far incontrare matematica e letteratura. Spero, come sempre, di aver risposto al meglio.
1. arcipelago chloe dove viene nominato
Un arcipelago Chloe, a quanto ne so, non esiste; tuttavia, esiste l’arcipelago Chiloé, in Cile, che prende il nome dalla sua isola principale. Pare un posto molto caratteristico – date un’occhiata a queste foto! – e le sue chiese sono state nominate Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Di queste isole parla Charles Darwin nel suo The Voyage of the Beagle, nei capitoli XIII e XIV: se vi interessa leggerlo, potete consultare una copia digitalizzata e scoprire quali furono le sue impressioni.
Non mi stupirei di scoprire che sono state citate anche da altri scrittori che si sono dedicati al Cile – come Luis Sepúlveda – ma non sono riuscita a trovarne traccia per ora e quindi non posso affermarlo con certezza.
2. diana croft moglie di uhlman
Diana Croft era una londinese che Uhlman conobbe durante il suo soggiorno a Tossa del Mar nel 1936; la raggiunse proprio a Londra, dopo svariate vicissitudini, povero in canna e senza parlare una parola d’inglese, ma questo non impedì alla coppia di sposarsi, due mesi dopo - il 4 Novembre 1936 - e questo nonostante il parere fortemente contrario dei genitori di lei. La Croft, infatti, proveniva da una famiglia di ottima estrazione sociale: il padre, Lord Henry Page Croft, Primo barone di Croft, era un politico piuttosto importante del partito conservatore e certamente un uomo che non le mandava a dire (se masticate un po’ di inglese potete leggere per credere).
La loro figlia nasce mentre Uhlman è internato sull’isola di Man, a causa della sua nazionalità straniera, durante la Seconda Guerra Mondiale. Una volta tornato, la loro unione durò, felicemente, per quasi 50 anni.
3. Marc Le Cannu
Marc Le Cannu è uno studioso francese su cui è davvero, davvero difficile trovare informazioni. Caro ricercatore, mi hai fatto faticare! È uno sforzo che ho fatto volentieri, comunque, sia perché scoprire cose nuove mi piace, sia perché Le Cannu è l’autore dell’introduzione della mia edizione de I Miserabili – e, dato che ormai mi conoscete, sapete quel che vuol dire per me.
Tutto quel che sono riuscita a scoprire è che è uno studioso di letteratura (in particolare ha scritto un libro sui romanzi erotici del ‘700 francese) e di storia dell’arte (direi soprattutto moderna, francese e italiana, e in parte contemporanea - da quel che riesco a capire dalla sua bibliografia, almeno).
So per certo che parla italiano, perché su YouTube si trova un video di un suo intervento – lui parla più o meno dal secondo minuto - presso la Fondazione Stelline (nel 1989); per il resto, ahimè, il vuoto. Prima o poi riuscirò a scoprire altro su di lui, promesso!
4. mondo d’inchiostro cornelia funke film
Sì, da Cuore d’inchiostro hanno tratto un film. Purtroppo non mi ha soddisfatta granché e, per quanto mi riguarda, si salvano solo alcuni degli attori scelti: Paul Bettany come Dita di Polvere è perfetto, Helen Mirren come zia Elinor pure; Brendan Fraser interpreta il suo ruolo con la solita simpatia e Rafi Gavron è un buon Farid, così come Andy Serkis interpreta bene Capricorno (d’altronde, è un ottimo attore) pur essendo davvero diverso da come immaginavo fosse il personaggio.
In breve, mi è sembrato che la storia sia stata banalizzata. Ci sono anche un paio di cose che mi hanno infastidito, ma credo siano idiosincrasie mie e quindi non vi ammorberò qui lamentandomene (anche perché il post si allungherebbe inutilmente).
Comunque, il titolo ufficiale è Inkheart, in italiano ci hanno aggiunto un sottotitolo inutilmente lungo.
Il film non era andato molto bene al botteghino, quindi dubito metteranno in produzione il seguito, Veleno d’inchiostro.
5. leonie swann libri 2014
Che io sappia non ci sono uscite programmate per il 2014, ma potrei sbagliarmi; bisognerebbe chiedere a Bompiani, magari attraverso le loro pagine sui social (Facebook – Twitter). Quelli usciti fino a ora sono già stati tradotti e si tratta di Glennkill e de Il lupo Garou.
6. chi sono gli autori di spongebob
L’autore (uno solo!) è Stephen Hillenburg, biologo e disegnatore, cui tutti noi vogliamo tanto, tanto bene.
7. traduzioni famose dr jekyll mr hyde
Ci sono stati diversi traduttori notabili per questo celeberrimo libro: i più noti sono senz’altro Oreste Del Buono, la coppia Fruttero & Lucentini e Attilio Brilli (sua è la traduzione della mia copia). Segnalo per completezza la prima traduzione, del 1928, a cura di Mario Malatesta (con un titolo diverso: L’uomo sdoppiato).
Se siete interessati a un elenco completo, vi consiglio di consultare la pagina dedicata nel Catalogo Vegetti.
8. il piano cartesiano nel : signore degli anelli
All’inizio vi ho scritto di una chiave di ricerca che univa matematica e letteratura; ovviamente, mi riferivo a questa. In tutta onestà, mi ha lasciata piuttosto perplessa. “Cosa mai starà cercando?” mi sono chiesta; non riuscivo proprio a venirne a capo. Ho deciso, quindi, di contattare qualcuno di decisamente più esperto di me in materia tolkeniana, ovvero Angie, la creatrice del blog Il portale segreto.
E la risposta che mi ha dato, dopo che le ho esposto i miei dubbi, è senz’altro la migliore che potesse fornirmi:
Ringraziamo Alex, lo studente anglofono, per la soluzione meravigliosamente divertente e ringraziamo di nuovo Angie che è stata tanto gentile da aiutarmi. E attenti all’occhio di Sauron!
9. kùndera o kundèra?
Il fantastico sito Come si pronuncia dirime ogni dubbio e ci indirizza verso la prima possibilità (potete ascoltarlo qui). Stesso risultato (sempre meglio avere una conferma da un’ulteriore fonte) ci dà la pagina di Wikipedia, fornendo la versione in caratteri fonetici: [ˈkundɛra].
10. amleto e coleridge
… una storia d’amore.
Battutacce a parte, Coleridge in effetti ha dato una lettura complessivamente favorevole dell’Amleto in un momento in cui la tradizione critica non l’apprezzava granché: certo, cominciava a essere rivalutato grazie alle riflessioni dei Romantici, assumendo i tratti dell’intellettuale ribelle contro un sistema politico marcio, ma sono sicuramente le riflessioni di Coleridge che l’hanno totalmente riabilitato. La sua lezione del 2 Gennaio 1812 è considerata fondamentale e spesso ristampata nelle edizioni inglesi del dramma.
Tuttavia, non dovete pensare che Amleto qui sia descritto solo in maniera positiva: il suo ritardo nell’agire viene analizzato proprio in questo periodo, sempre da Coleridge, e viene da lui riassunto nella tendenza del Nostro a pensare troppo, senza riuscire a decidersi. Viene anche discussa l’idea che Shakespeare volesse così includere una sorta di messaggio morale, uno stimolo ad agire senza crogiolarsi troppo nel pensiero, ma in tutta onestà non concordo granché con questa interpretazione.
Se volete saperne di più, comunque, si trova in commercio L’illusione drammatica . Lezioni su Shakespeare e altri testi sempre di Coleridge, a cura di Gabriele De Luca, che sembra molto promettente.
11. il perchè del titolo addio alle armi
A Farewell to Arms, titolo originale di Addio alle armi, è un verso di un sonetto di George Peele, scritto nel 1590, intitolato Polyhymnia. Hemingway aveva considerato altri titoli, tutti tratti da altre opere poetiche.
L’ho sempre trovato un titolo meraviglioso e un po’ mi ha sorpresa scoprire che, in effetti, è un prestito.
12. libri citati in la bambina che salvava i libri
Nel libro di Markus Zusak si citano molti titoli e quello che li rende piuttosto particolari è il fatto di essere, tutti, degli pseudobiblia: per stilare l’elenco mi sono affidata alla pagina creata sul blog sono solo libri (purtroppo non aggiornato da più di un anno). Tra l’altro, ho notato che tutti sono stati segnalati dall’infaticabile Phoebes, quindi colgo l’occasione per ringraziarla.
- Colui che porta i sogni, autore sconosciuto
- L'ultimo sconosciuto, autore sconosciuto
- L'uomo che sovrasta, Max Vandenburg
- La ladra di libri, Liesel Meminger
- La scuotitrice di parole, Max Vandenburg
- Manuale del necroforo. Guida in dodici lezioni per il perfetto necroforo. Pubblicato a cura dall’Associazione Cimiteriale Bavarese, autore sconosciuto
- Un'alzata di spalle, autore sconosciuto
13. edizioni particolari del giovane holden salinger
Visto che il titolo nella chiave è in italiano, mi sono concentrata sulle edizioni nostrane – anche perché, a voler vedere quelle anglofone, rischieremmo di passare un mese solo su questa ricerca, vista la popolarità del libro.
Volendo evitare la prima, vera edizione – dal titolo Vita di un uomo, di pressoché nullo successo, per la traduzione di Jacopo Darca – la prima edizione einaudiana de Il giovane Holden ha la sua importanza non solo per il primato cronologico, ma anche per il contrasto nato tra l’autore (che non voleva immagini in copertina) e l’Einaudi (che invece decise altrimenti); una versione successiva presenta ancora un rettangolo azzurro, suppongo altrettanto sgradito all’autore; si passa quindi alla classica col rettangolo bianco, quindi alla copertina vuota ormai celeberrima; ma in tutte queste vesti è bene notare che il contenuto, invece, rimane inalterato. Questo non vale, al contrario, per l’edizione più recente, che abbandona la storica traduzione di Adriana Motti per affidarsi a quella di Matteo Colombo.
14. last battle of icemark italiano
Caro ricercatore, tocchi un punto dolente. Temo proprio che dovremo abbandonare ogni speranza di vedere il terzo libro delle Cronache di Icemark in italiano; il secondo titolo da noi è uscito nel 2006, il terzo è stato pubblicato in lingua originale nel 2008 e visto che sono passati già sei anni dubito che la Fabbri riprenderà in mano questa serie. Un vero peccato, da piccola ho adorato i primi due libri della serie.
15. hai finito con i tuoi esami
AH! Ah ah! Ah. Ah.
No. Non finiranno mai. Mai.
Scusate, la sessione d’esami mi rende un po’ nervosa.
E con questo vi saluto; spero che stiate passando questo Giugno a crogiolarvi sotto il sole estivo (ogni riferimento al mio incarnato da mozzarella è puramente casuale).
Un abbraccio,
Cami