martedì 3 novembre 2009

Il Guerriero di Roma . Fuoco a Oriente - Harry Sidebottom

Titolo:Il Guerriero di Roma - Fuoco a Oriente (originale: Warrior of Rome - Fire in the East)
Autore:
Harry Sidebottom
Anno:2009

Editore:Newton Compton Editori
Traduzione:
Susanna Scrivo
ISBN:978-88-541-1351-0

Pagine:
376

Trama:
Siamo nel III secolo d.C.: Marco Clodio Balista, appena nominato dux ripae, viene mandato agli estremi confini orientali del grande impero romano, nella città di Arete; dovrà difenderla contro i persiani sassanidi, decisi a distruggere l'ultima frontiera ed iniziare l'avanzata nell'impero.

Era un po' di tempo che non leggevo un romanzo di battaglie, assedi, combattimenti e guerrieri: ricominciare con il primo volume della serie de Il Guerriero di Roma è stato un vero piacere.
Ho acquistato questo libro, incuriosita, eppure fino all'ultimo c'era una punta di scetticismo in me, probabilmente perchè mi fido poco delle ricostruzioni storiche del periodo romano, e mi aspettavo l
a solita "americanata" con latino scempiato e personaggi poco credibili. Invece Sidebottom, l'autore, s'è rivelato uno studioso di storia antica e quindi una persona informata sui fatti; oltretutto, alla fine del libro c'è una bellissima appendice storica, con spiegazioni, ragguagli storici, e lo scrittore ha anche specificato con attenzione quando e come s'è preso delle licenze poetiche. A parer mio, una cosa ottima e apprezzabilissima!
Ho notato, però, parole non proprio consone all'ambiente e all'epoca storica: ad esempio, dubito esistesse già il concetto di stress e, anche se le uova bollite le cucinavano, non penso che le chiamassero già a la coque... Ma, se non mi sbaglio (e queste cose difficilmente mi sfuggono, visto che n
on le sopporto molto), sono le uniche due discrepanze, e per fortuna appaiono entrambe solo una volta; il resto dell'ambientazione, come ho già detto, è davvero buona.

Così anche la caratterizzazione dei personaggi: anche quelli più "piatti" mi sembra riservino sorprese per i prossimi due romanzi di questa trilogia. Magari è solo un'impressione, però intanto l'autore m'ha fatto incuriosire riguardo al seguito, ed è questo che uno scrittore dovrebbe saper fare, no?
Il
protagonista principale del romanzo è Marco Clodio Balista, al secolo Dernhelm figlio di Isangrim, barbaro del Nord mandato a servire Roma come "ostaggio nobile", e riscattatosi attraverso i suoi meriti sino a raggiungere la condizione di equites e il grado di dux ripae. A lui il compito di progettare e svolgere la difesa della città di Arete, ultimo avamposto imperiale prima dell'Oriente. Il personaggio in sè è simpatico e più che apprezzabile, caratterizzato molto bene, anche se alcuni comportamenti sono un pochino strani (non dico niente per non rovinare la trama); qualche volta rischia di essere un po' troppo perfetto, ma per fortuna l'autore non cade mai nel tranello, e il nostro eroe rimane pur sempre un uomo.
Al
tri tue personaggi che mi sono rimasti impressi sono Demetrio, il giovane schiavo greco, e Massimo, guardia del corpo e grande amico del protagonista. Il primo per la sua ingenuità, la sua paura, la superstizione e la fragilità; il secondo per la simpatia, la bastardaggine e il coraggio.
Anche il personaggio di Acilio Glabro, tra alti e bassi, m'ha colpita particolarmente.
Quello che più mi è piaciuto, parlando dei personaggi a livello universale, è che Sidebottom non si limita a figurine stereotipate, ma crea una galleria di personaggi vivi, mobili, realistici; un compito difficile, svolto molto bene.

E' stato piacevole, inoltre, leggere citazioni di poemi classici a me noti. Mi ha fatta sentire "a casa", era come trovarmi davanti a vecchi amici. Sono orgogliosa di dire che alcuni riferimenti li avevo azzeccati anche senza guardare le note XP

P
er quanto riguarda lo stile in generale, la storia si delinea ordinatamente, con un ritmo avvincente e sostenuto, che a tratti si fa incalzante e coglie di sorpresa attraverso espedienti assolutamente non banali, soprattutto parlando della trama in generale, che si snoda su diverse linee; certo, c'è ancora qualche cosa da limare nella scrittura in sè (immagini metaforiche ripetute, descrizioni meglio poste, cose così), ma non mi aspetto niente di più da un romanzo d'esordio. Inoltre, c'è anche da ammettere che c'è una buona dose di senso dell'umorismo. Le battute che a volte si scambiano i personaggi sono davvero spassose!

Ultima cosa, una critica, ma in questo caso all'editing:
troppi errori di stampa! Ho letto articoli singolari con parole plurali ed altri erroracci del genere. Questo proprio non mi va giù.

Insomma, un romanzo avventuroso scorrevole, ben documentato ed interessante...
Posso concludere solo dicendo che aspetto volentieri il seguito, che in inglese s'intitola King of Kings :)

Voto:

8

Frasi e Citazioni che mi hanno colpita...
  • "E tu volevi avere riguardo per i miei sentimenti?". Balista rovesciò la testa all'indietro e rise. "Ovviamente, nessuno te l'ha detto. Nella mia tribù di barbari, nessuno dà grande importanza ai sentimenti - se non, al limite, quando siamo molto ubriachi."
  • A volte si è troppo vicini alle cose. Come diceva il popolo di Balista, non riesci a vedere il bosco per gli alberi.
  • Questa era una delle cose strane della guerra - stringeva rapidamente dei legami forti tra uomini dissimili, poi, con la morte, poteva spezzarli ancora più improvvisamente.

Buoni libri a tutti!

Cami

4 commenti:

  1. Un libro interessante. Mi hai fatto venire voglia di leggerlo.
    Complimenti per il blog e la tua passione per la lettura!

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  2. Grazie mille davvero :D
    Se poi lo leggerai, fammi sapere cosa ne pensi!

    A proposito, ricambio i complimenti: il tuo blog è molto interessante, penso inizierò a seguirlo!

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  3. Appena finito di leggere " Fuoco ad Oriente ".
    A dire il vero mi aspettavo qualcosa in più da questo libro...Sarà che sono cresciuto leggendo Manfredi ed Haefs, ma in realtà l' ho trovato un pò pesante. Mettiamola sotto questo aspetto: ottimo per i fanatici dei romanzi storici ambientati negli anni dell'Impero, troppo corposo e monotematico per i lettori storicamente meno "impegnati".
    360 pagine di descrizioni riguardanti l'assedio e le tattiche di ingegneria militare ma oltre questo nessuna storia parallela.. Ripeto : bello, minuzioso ma abbastanza impegnativo

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    1. Davvero? E dire che a me è piaciuto molto perché l'ho trovato molto scorrevole! Io non sono per nulla una fanatica degli anni dell'Impero, anzi: è un periodo che, in tutta onestà, dovrei approfondire. Eppure ho trovato la lettura "facile", senza bisogno di aver troppe nozioni.

      Il bello dei libri è anche questo, no? Vedere come diversi lettori lo vedano, appunto, diversamente :)

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