giovedì 5 maggio 2011

Mini-recensioni: tre libri per un post (#2)

Buongiorno a tutti!
Ultimamente, con la maturità alle porte, il tempo sembra non bastare mai; senza contare che per certi libri sarebbe veramente difficile stendere una delle mie solite (eccessivamente lunghe, lo ammetto) recensioni. Perciò ho deciso di parlarne comunque qui, in versione ridotta! Oggi tocca a tre “mattoni” che ho letto ormai qualche tempo fa; iniziamo con Una Fortuna Pericolosa (A Dangerous Fortune) di Ken Follett.

imagePagine:477
Editore:
CDE (su licenza Arnoldo Mondadori Editore)
Traduzione:Roberta Rambelli

Anno:
1993
ISBN:
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Trama:
come in molti libri di Follett, il libro segue i destini di diverse famiglie e li intreccia; in questo caso, lo sfondo è la Londra vittoriana e i nostri protagonisti si muovono nell’ambiente dell’alta finanza, tra ascese e cadute.
Questo libro è particolarmente strano. Non per quello di cui parla o per come è scritto, ma per le sensazioni che si lascia dietro. Provo a spiegarmi meglio: durante la lettura, non si può fare a meno di essere presi dalle avventure e disavventure dei protagonisti (Hugh soprattutto, visto che è il “buono” per eccellenza, ma anche quelle dei “malvagi”, da cui ci si può aspettare di tutto e di più!), si seguono le loro peripezie con sentimento – anche se i protagonisti sono in certi casi un po’ troppo manichei, troppo buoni o cattivi per essere veri.
Poi, quando poi si è finito il libro e lo si riprende in mano dopo un paio di mesi, si stentano a ricordare i nomi dei protagonisti (che ho dovuto ricontrollare, cosa che anche solo con I Pilastri della Terra, dello stesso autore, non mi sarebbe successa) e quale motivo, in effetti, ci abbia spinto a tenerci tanto. Inoltre, trovo che la protagonista femminile “positiva”, ovvero Maisie, sia veramente troppo moderna rispetto al suo background. Un conto l’indipendenza, ma certe cose nella Londra di fine ‘800 non sarebbero proprio state possibili.
Proprio lo sfondo, tra l’altro, è un po’ poco descritto. Insomma, questo libro mi è sembrato la versione sbiadita dell’epopea de I Pilastri della Terra, a dirla tutta. Gli ingredienti principali sono gli stessi, ma il risultato è sicuramente inferiore. Tuttavia, il coinvolgimento provato è innegabile, così come la curiosità di sapere come sarebbe finita; il mio voto, quindi, non può non essere positivo.

Voto:

stellinestellinestelline
7,5 

 
Passiamo ora a Il Libro dei Misteri di Roberto Re.

image Pagine:440
Editore:Gruppo Albatros – il Filo
Anno:2009
ISBN:
88-567-108-89

Trama:
Mathan e Hyana, sovrani di un regno, vengono chiamati dalle divinità per recuperare il cosiddetto “Libro dei Misteri” ed evitare così una catastrofe. Partono quindi per il loro viaggio, dove fronteggeranno diversi nemici e magie maligne.



Quando ho iniziato a scrivere recensioni per questo blog, mi sono ripromessa di essere sempre onesta, perché le mezze verità e i finti buonismi non sono utili a nessuno – in particolar modo, non sono utili all’autore. Quindi sarà sincera: questo libro non mi è proprio piaciuto. Ma proprio per niente.
Le avventure ci vengono descritte, non mostrate, lasciando il lettore con la sensazione di aver letto un resoconto piuttosto che una fantastica avventura; i personaggi sono monodimensionali e poco coerenti. Tra l’altro, la compagnia è composta da una dozzina di persone e della metà viene giusto accennato il nome, il colore degli occhi e dei capelli – per poi non venire più nominati, senza che vengano mai davvero descritte le dinamiche fra loro, lo sviluppo della loro amicizia o qualunque parvenza di rapporto. Addirittura ad un certo punto, quando uno della compagnia muore, viene da chiedersi chi diavolo sia e perché il sovrano soffra così tanto; non c’è bisogno di spiegare quanto questo uccida il pathos e l’empatia.
Gli sconvolgimenti (che dovrebbero essere epocali, per loro) vengono accettati in un battito di ciglia, tanto che spesso i personaggi sembravano contraddirsi – e dico “sembravano” perché, vista la loro mancanza di spessore, non so dire cosa fosse coerente e cosa no.
La storia in sé non è originale se non in certi dettagli e l’interesse non ne viene catturato. E poi, un particolare: ho trovato pessima la trovata di rendere con l’anastrofe (ovvero l’inversione dell’ordine abituale di termini) quella che dovrebbe essere la parlata “antica”. Se si cercava di dare un tocco aulico, che dire, risultato mancato.
Mi dispiace, davvero, ma proprio non ci siamo.

Voto:
stelline
4


Ultimo libro, Il Cliente (The Client) di John Grisham.
image
Pagine:474
Editore:Arnoldo Mondadori Editore
Traduzione:Roberta Rambelli

Anno:
1993
ISBN:88-04-368-950

Trama:
un ragazzino qualunque di una famiglia un po’ problematica di New Orleans è l’unico testimone del suicidio di un famoso avvocato, difensore di molti mafiosi. E proprio il suicida gli ha confidato qualcosa, per cui rischia di finire nelle grinfie di chi non vuole che il segreto si sappia…
Parto subito dicendo che questo è un libro piacevole, sì, ma niente più. Lo stile dell’autore è molto liscio, scorrevole, forse un po’ piatto, e conferisce le stesse caratteristiche alla sua storia. Succedono molte cose, è vero, anche parecchio pericolose e quindi, tecnicamente, emozionanti: ci sono appostamenti, minacce, processi, pericoli di morte, complotti mafiosi… però tutto mi è sembrata narrato con un po’ troppa flemma. Non mi sono affezionata particolarmente ai protagonisti – tant’è che ne ricordo a stento i nomi – anche se, c’è da dire, ricordo piuttosto bene la loro caratterizzazione, che benché non fosse eccezionale era coerente e ben mostrata, insomma, un punto a favore. Tra tutti, l’avvocato Love, donna matura e decisa, è quella che mi è piaciuta di più (e si vede, visto che me ne ricordo il nome).
E’ la seconda volta che leggo questo autore ed è la seconda volta che ho questa impressione; riconosco la piacevolezza di Grisham, ma evidentemente non siamo fatti l’uno per l’altra!

Voto:
stellinestelline
7


Buone letture!

Cami

4 commenti:

  1. Mannaggia, che delusioni che hai avuto ultimamente! ;)
    Di questo tre io ho letto solo "Il Cliente" e a me ricordo era piaciuto molto, ma come dici tu, evidentemente non è nelle tue corde! :)

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  2. Lo ammetto.. non amo nessuno dei tre autori che hai citato...
    Tanti auguri per la maturità!

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  3. Simona, lieto ti sia piaciuto :)

    Phoebes, ma no! In fondo, ci sono un 7 e un 7,5 ;D

    Carolina, ti ringrazio per gli auguri!

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