sabato 27 marzo 2010

Fuori da un Evidente Destino - Giorgio Faletti

Titolo:Fuori da un Evidente Destino
Autore:Giorgio Faletti

Anno:2006

Editore:
Baldini Castoldi Dalai Editore
ISBN:88-8490-985-6

Pagine:
495

T
rama:Jim MacKenzie torna alla sua cittadina di origine dopo anni in cui aveva fatto di tutto per sfuggirne. Convinto di doverci rimanere solo per pochi giorni, rimarrà incastrato in una sequenza di delitti e vicende, anche personali, che lo costringeranno a rimanere e ad affrontare insieme minacce esterne e i suoi demoni personali.

Questo è il secondo libro di Faletti che leggo, e la mia prima impressione non viene smentita: questa è stata davvero una bella lettura.
Un thriller ottimo, che mantiene alto l'interesse del lettore senza particolari problemi.
Ciò che più mi ha colpita è stata la caratterizzazione della variegata galleria di personaggi che abitano questo romanzo: Jim è un personaggio realistico, l'eroe della storia che però comincia il suo percorso dal basso, risalendo e uscendo dal suo "buio" man mano che capisce cosa deve fare, co
come gli altri protagonisti che lo accompagnano in questa caccia all'assassino.
Inoltre, l'azione si sviluppa partendo prima da vicende più personali del nostro caro Jim, per poi svilupparsi man mano in una vicenda di respiro più ampio e quindi sfociare nell'indagine, direi quasi collettiva, che muove questo mosaico di persone.

Il pathos e l'interesse nei confronti della storia non scadono mai, anzi, posso dire che personalmente la mia curiosità (una volta ingranata la vicenda) cresceva esponenzialmente, anche grazie a colpi di scena non banali, almeno per quanto riguarda la trama.
Perchè in effetti, è questo il problema principale del libro: trama bella, ben tenuta ed intrigante, Faletti mostra di sapersi orientare senza particolari problemi e di non perdere il filo, ma (ed è un ma abbastanza importante per me) alcune vicende riguardanti i personaggi sono risultate un po' ovvie. Come se l'autore, tutto concentrato sul rendere piacevole e ottima la trama a livello generale, si fosse poi perso in alcuni particolari sui rapporti interpersonali: i personaggi, lo ripeto, mi sono piaciuti molto, ma quando interagiscono tra loro sembrano quasi perdere la verve che li caratterizza nelle loro riflessioni.
Questo, per me, è irritante; in questo modo la maggior parte delle dinamiche personali è resa ovvia dopo le prime tre facciate di presenza. S'intuisce senza troppe difficoltà chi starà con chi, come e perchè.
E' ancora più irritante se poi penso che ha scritto un finale fantastico, che si basa soprattutto sullo sviluppo del personaggio.
Come si può essere così bravi a creare delle persone, e così distratti nelle interazioni tra queste stesse persone? I misteri della scrittura.

Per quanto riguarda la storia in sè e per sè, ammetto di essermi lasciata trasportare moltissimo dall'ambientazione, che è legata al mondo degli indiani d'America e alle loro tradizioni. E' una civiltà che mi ha sempre incuriosita, e saperne qualcosa di più mi ha fatto molto piacere! Soprattutto perchè la figura dell'indiano più singolare del romanzo, Charlie, è anche uno dei personaggi più interessanti; il capitolo Le Origini, inoltre, è un piccolo tuffo nella loro civiltà davvero ben congegnato. Una delle parti più intense, secondo me.
Quella che però Faletti rappresenta è, inizialmente, la vita da squallida città di medie dimensioni e belle speranze del sud degli U.S.A.; più che con le descrizioni, questa è resa viva dalle azioni dei personaggi. Si capisce, da quel che sono diventati, cosa li ha portati ad agire in un certo modo. E questa cosa è la loro terra d'origine, a cui tutti sembrano dover tornare per assistere a questa catena di omicidi che rasenta il massacro.
Si può dire che il ritorno, in effetti, sia un tema importante in questo libro: Jim ne è un esempio su tutti, che torna nella propria città di nascita (da cui ha sempre cercato di fuggire). Senza contare poi il ritorno di un vecchio retaggio, di vecchi ricordi, e di molte vecchie questioni in sospeso.
Sono ritorni che condizionano la vita e a cui non si può non rispondere, per non rimanere fermi nello stesso punto per tutta la vita: mi sembra quasi che sia questo il messaggio che arriva al lettore. I nostri protagonisti, infatti, riescono a muoversi e a risolvere i problemi con gli altri e con sè stessi solo quando, finalmente, decidono di affrontare questo ritorno. La conclusione si posiziona esattamente su questa linea. Solo quando si decide di confrontarsi coi propri fantasmi si può sperare.

In poche parole: un libro che si fa leggere, sicuramente ottimo, ma gli manca quel non so che che potrebbe renderlo fantastico.
Una lancia però la devo spezzare; quando si inizia a delineare meglio la faccenda e a scoprire più cose riguardo agli omicidi, beh... lì mi ha fatto venire i brividi su per la schiena. Ritengo che provocare paura sia uno dei compiti più difficili che uno scrittore può affrontare!

Voto:

7,5

Frasi e Citazioni che mi hanno colpita...

  • "Ogni uomo ha un fratello che è la sua copia esatta. E' muto e cieco e sordo ma dice e vede e sente tutto, proprio come lui. Arriva nel giorno e scompare la notte, quando il buio lo risucchia sottoterra, nella sua vera casa. Ma basta accendere un fuoco e lui è di nuovo lì, a danzare alla luce delle fiamme, docile ai comandi e senza la possibilità di ribellarsi. Sta disteso a terra perchè glielo ordina la luna, sta in piedi su una parete quando il sole glielo concede, sta attaccato ai suoi piedi perchè non può andarsene. Mai. [...] Quest'uomo è la tua ombra. E' con te da quando sei nato. Quando perderai la vità, la perderà con te, senza averla vissuta mai. [...] Cerca di essere te stesso e non la tua ombra, o te ne andrai senza sapere che cosa è la vita."
  • Niente divideva l'amore tra esseri umani dal calore degli animali se non la sua percezione, la possibilità di sentire e di capire. E la capacità di reagire.
  • "[...]Ho sempre pensato che sarei passato in questo mondo senza lasciare traccia, perchè nessuno è veramente in grado di farlo.[...]"
  • "L'amore è fatto di pioggia. Solo il vento sa quando e dove può arrivare. Ma se la Terra ama gli uomini senza chiedere niente in cambio, allora tuo figlio su questa stessa Terra può amare Thalena."
  • Ma il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai. E che ogni uomo, anche quando è solo, ha comunque la sua anima come compagna di viaggio.
  • Purtroppo a volte non è possibile scegliere il momento in cui combattere. Possiamo solo farlo con coraggio quando ci viene chiesto...

Alla prossima! :)

Cami

PS: scusatemi se la recensione non è un granchè... probabilmente faccio sembrare il libro molto peggio di com'è in realtà (lo giuro, è davvero molto bello, solo che quei difettucci mi hanno infastidita).
Prometto che cercherò di scrivere post migliori; ultimamente la scuola si è presa la maggior parte delle mie energie, ma le settimane di Pasqua dovrebbero darmi una ricarica sufficiente per ripartire con lo sprint ;D





3 commenti:

  1. Sono molto d'accordo con te. L'ho letto qualche anno fa, quindi non lo ricordo bene, però è vero che i peronsaggi sono favolosi, ma un po' irritanti a volte le interazioni tra loro. Inquitante la parte riguardante il mistero, ma soprattutto bellissima l'atmosfera!! ^_^

    Allora attendo con ansia qualche altra recensione per le vacanze di Pasqua! :)

    RispondiElimina
  2. Ti capisco, anch'io spesso leggo libri coinvolgenti, ma a cui manca quel non so che... e anch'io mi irrito, perchè penso che l'autore, se si fosse impegnato di più, avrebbe fatto qualcosa di super! Però ciò non toglie che siano comunque libri piacevoli.

    RispondiElimina
  3. @Phoebes, abbiamo le stesse impressioni! :D
    Ci proverò, ora sto cercando di scrivere la recensione del secondo volume della "Millennium Trilogy"... anche se dovrei studiare Catullo XD E infatti mi sa che ora torno sui libri!

    @Vele/Ivy, esattamente, è proprio quello che ho pensato :)

    RispondiElimina