domenica 7 marzo 2010

Ristorante al Termine dell'Universo - Douglas N. Adams

Titolo:Ristorante al Termine dell'Universo (originale:The Restaurant at the End of the Universe)
Autore:
Douglas Noel Adams

Anno:
1980

Editore:
Arnoldo Mondadori Editore
Traduzione:Laura Serra
ISBN:
978-88-04-50794-9

Pagine:
245

Trama:Arthur, Ford, Trillian e Zaphod, sfuggiti a diversi pericoli mortali ed esilaranti, non vogliono altro che trovare un ristorante dove rilassarsi un po'. Purtroppo molte altre persone hanno dei piani differenti per i nostri protagonisti...

Tornare alla Guida è stato più che un piacere: era una vera e propria necessità. Non potevo non conoscere le sorti dei miei amati, pazzi eroi! E sapere che ho altri tre libri da passare in loro compagnia è fantastico (e già mi fa sghignazzare, ricordando il divertimento provato leggendo i primi due volumi).
Vi dico sin da subito che questa recensione non sarà un "malloppone" come mio solito, perchè la maggior parte di quello che penso l'ho scritto nella recensione a Guida Galattica per gli Autostoppisti; tuttavia, non mi sembrava giusto non dedicare un po' di spazio a questo sequel, che fa onore al suo predecessore, senza ombra di dubbio.

Il fatto che que
sto nuovo capitolo della serie cominci da un thè mi pare esprimere perfettamente l'atmosfera british che caratterizza il lavoro di Adams: tipico degli inglesi, ed in particolare dello sfortunato Arthur che, ricordiamo, non riesce a bersi un thè decente dall'inizio dello scorso libro!
Per quanto riguarda gli altri scalcagnati personaggi a bordo della Cuore d'Oro, Ford continua a essere la guida migliore per il povero Dent, (giustamente) ancora spiazzato dalla scoperta di un intero Universo vivo oltre la propria Terra; Trillian, onestamente, si vede poco; Zaphod, invece, si alza in tutto il suo splendore. I suoi dialoghi con sè stesso, privato di una fetta di ricordi e di un bel po' di cervello, mi hanno fatto ridere come non mai!Inoltre scopriamo aspetti di questo personaggio
che non mi sarei mai aspettata, principalmente riguardo al suo passato.
Per quanto riguarda la storia, due sono gli episodi che mi hanno colpita maggiormente: la descrizione del Ristorante al Termine dell'Universo e l'incontro con un personaggio speciale che abita in una capanna (rimango ermetica, così evito di rovinare la lettura a qualcuno; chi ha letto il libro certamente capirà). Il primo è un luogo assolutamente folle, un posto sul confine della fine dei tempi che propone uno spettacolo tanto affascinante quanto morboso: l'ultimo attimo di vita dell'Universo. La presenza di tantissimi avventori dovrebbe sottolinearne il fascino; eppure io non riesco a pensare che forse DNA (così si faceva chiamare Adams, per le sue iniziali) volesse dirci qualcosa. Non è, infatti, una cosa inutile voler vedere la fine, senza curarsi di cosa c'è prima? Perchè andare ad osservare l'ultimo attimo quando per noi c'è ancora tanto da vivere?
Ma probabilmente queste sono le mie elucubrazioni...
Per quanto riguarda invece il secondo episodio, è un puro concentrato di ironia, nascosta sotto una patina di umorismo semplice. Fantastica conversazione che porta a riflettere, e a considerare gli oggetti e la realtà attorno a noi diversamente. Ma soprattutto, porta a riflettere sul concetto di potere, di governo e di libero arbitrio. Sono tutti concetti analizzati con attenzione, anche se nascosti; e sono importantissimi. Portano ad una riflessione profonda e non esente da una sorta di critica al nostro tempo, dove governare la gente sembra più un'opera a fini di lucro che un servizio per la comunità, come dovrebbe invece essere.
Questi due episodi sono fondamentalmente legati ad una realtà che ammetto di non aver capito molto bene: la dinamica dei viaggi spazio-temporali. Ed è una dinamica importante, perchè c
ondiziona molto la storia anche in un altro senso, soprattutto per quanto riguarda Ford e Arthur; ma proprio non riesco ad entrare nella logica del meccanismo.
Altro piccolo particolare: finalmente ci è concesso di vedere la sede in cui viene redatta la Guida. Forse niente di speciale in sè e per sè, ma a me è piaciuto tantissimo poter scoprire questi locali (e la trovata degli ascensori emotivi è fantastica!).

Il finale lascia appesi, e sinceramente mi ha fatto mentalmente urlare *NOOOO!*. Non perchè non l'abbia amato, ma perchè alcuni avvenimenti che accadono lasciano davvero a bocca aperta. Prop
rio le ultime righe avrei voluto prendere Arthur e ammazzarlo... vedremo se troverà redenzione nel prossimo capitolo della saga.

Un libro in sintesi più concentrato sulla trama rispetto a quello precedente, ma non per questo me
no caratterizzato da un disfattismo ironico tipicamente inglese, anzi, tipicamente alla Adams, che trascina il lettore in una girandola di assurdi avvenimenti e battute da ridarella!

Voto:

9,5

Frasi e Citazioni che mi hanno colpita...
  • Il succo della storia fin qui. Al principio fu creato l'Univero. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa.
  • La Guida Galattica per gli Autostoppisti è un volume indispensabile a tutti coloro che sono ansiosi di capire la vita in questo Universo infinitamente complesso e caotico. Se infatti non può pretendere di essere utile e aggiornata in tutte le materie, per lo meno afferma inequivocabilmente che, quando è inesatta, lo è in maniera definitiva. E ciò è assai rassicurante. Nei casi di grossa discrepanza è dunque sempre la realtà che sbaglia. Tale era il succo del cartello, che diceva: "La Guida Galattica è infallibile. E' la realtà, spesso, a essere inesatta".
  • L'Universo, com'è già stato notato in altre sedi, è un posto maledettamente grande, cosa che, per amore di un'esistenza quieta, la maggior parte della gente finge di non sapere. [...] Benchè un simile comportamente possa sembrare strano, non c'è forma di vita nella Galassia che non si sia resa colpevole in qualche modo dello stesso errore, ed è per questo che il Vortice di Prospettiva Globale suscita un orrore indicibile. Quando infatti si viene messi nel Vortice si ha per un attimo la visione globale di tutta l'infinita, inimmaginabile immensità della creaione, e in mezzo a questa immensità si ha modo di distinguere un segnale minimo, minuscolo, microscopico, che dice Tu sei qui.
  • -Ma... e la Fine dell'Universo? Ci perderemo il momento più bello. -L'ho già visto. Fa schifo - disse Zaphod. - Nient'altro che uno gnab gib. -Uno che? -Uno gnab gib, il rovescio del big bang. Su, venite, sbrighiamoci.
  • Il maggior problema, ossia uno dei maggiori problemi (ce ne sono tanti) che l'idea di governo fa sorgere è questo: chi è giusto che governi? O meglio, chi è così bravo da indurre la gente a farsi governare da lui? A ben analizzare, si vedrà che: a) chi più di ogni altra cosa desidera governare la gente è, proprio per questo motivo, il meno adatto a governarla; b) di conseguenza, a chiunque riesca di farsi eleggere Presidente dovrebbe essere proibito di svolgere le funzioni proprie della sua carica, per cui: c) la gente e il suo bisogno di essere governata sono una gran rogna.

Alla prossima, come sempre :D

Cami

3 commenti:

  1. Non conosco questo autore nè i libri di cui parli. Pare però estremamente divertente!

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  2. Anch'io ho letto questo libro per la sfida dell'alfabeto! :)
    Sono d'accordissimo con tutto quello che hai detto, però io hp dato a questo secondo libro un voto unpo' più basso del primo, per il semplice motivo che la "Guida" mi ha fatto conoscere qualcosa di estremamente geniale, mentre il "Ristorante" si limita a confermarlo! ;)

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  3. @Occhi
    E' più che estremamente divertente, è esilarante allo stato puro :D

    @Phoebes
    Che coincidenza! :)
    Anche io ho dato un voto un pochino più basso (9,5 invece di 10 XD) più o meno per il tuo stesso motivo, e anche perchè ho fatto davvero fatica a capire il ragionamento degli spostamenti spazio-temporali... però non vedo l'ora di leggere il terzo! :D

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