sabato 23 febbraio 2013

Schegge–Sebastian Fitzek

Schegge - S. FitzekTitolo:Schegge (originale: Splitter)
Autore:Sebastian Fitzek

Anno:2009

Editore:Elliot Edizioni
Traduttore:Claudia Crivellaro
ISBN:978-88-6192-130-6

Pagine:360

Trama:
Marc Lucas è un avvocato perseguitato dai propri ricordi, da quando è sopravvissuto all’incidente d’auto in cui è morta la moglie incinta. Così, quando viene a conoscenza di un esperimento per eliminare alcuni ricordi a scelta, decide subito di sottoporsi al procedimento. Ma al posto del sollievo sperato, Marc si trova a dover fronteggiare un incubo…

La memoria – persa e ritrovata – è uno dei temi fondamentali della narrativa: è il nostro “specchio del passato”. E’ indubbiamente un argomento intrigante e di cui ancora sappiamo poco, a livello scientifico: per questo Schegge mi ha subito incuriosita.

Marc è un uomo distrutto dal dolore, pronto a cancellare dalla propria mente anche i ricordi più felici, pur di poter vivere un’esistenza con almeno una parvenza di serenità. Ma la memoria non è un’entità che si può sforbiciare a piacimento e il nostro protagonista si troverà incastrato in una situazione ben peggiore di quella che già si prospettava – una situazione in cui fidarsi degli altri diventa difficile, fidarsi di sé stessi quasi impossibile.
Ogni pagina è un passo in più lungo la strada che trascina Marc (e noi con lui) in una spirale confusa e tenebrosa, dove si mescolano ricordi veri e presunti.

Fitzek conosce bene il suo genere e sa come muoversi al suo interno, riuscendo a creare una storia  coinvolgente ed emozionante, che tocca con abilità certe corde, legate a paure ataviche dell’essere umano, che fanno immediatamente scattare una certa empatia nei confronti del protagonista. 
Ottiene questo effetto anche perché fa sollevare domande che chiunque di noi può porsi: questioni più generali, come l’importanza della memoria e l’eticità della rimozione dei ricordi (se mai divenisse scientificamente possibile), oppure dubbi lapidari che non possono che lasciarci inermi. Saremmo comunque noi stessi, cancellando alcuni dei nostri ricordi? E se non fossimo più “noi”, chi saremmo? E ancora: se nessuno si ricorda di noi, si può dire che esistiamo? O un’esistenza che non ha alcun impatto su quella degli altri non può essere definita tale?

Attorno a tutti questi dilemmi si costruisce, nel frattempo, una corsa contro il tempo: Marc vuole scoprire cosa gli sta succedendo, vuole capire di chi fidarsi e, più di ogni altra cosa, rivuole indietro la sua vita. “Buoni” e “cattivi” non sono mai quello che sembrano, tant’è che, scambiandosi spesso e volentieri di posto, finiscono per mandare all’aria tutte le ipotesi che il lettore si era fatto!
Io stessa sono rimasta più volte a bocca aperta, mentre tutte le mie supposizioni venivano sfatate da un colpo di scena del tutto inaspettato. Inutile dire che, in un libro di questo genere, non può che essere un buon segno.

Ho trovato solo due difetti durante la lettura: trattasi di una lieve tendenza dell’autore a inserire dettagli inutili (del genere che ogni tanto il protagonista parla di sé, senza che questo sia effettivamente utile al proseguimento dell’azione) e di alcuni capitoli conclusi in maniera anti-climatica, che non rendono giustizia alla tensione che Fitzek riesce a creare. Ma sono difetti minimi, non reiterati e che non impediscono in alcun modo di appassionarsi alla storia.

Il finale, poi, merita un po’ di spazio per sé. Non lo svelerò, ovviamente – non mi sembra proprio il caso. Cercherò di mantenere le considerazioni a riguardo prive di anticipazioni.
Appena finito di leggere il libro l’avevo trovato fantastico, in quanto totalmente inaspettato. Gli ultimi capitolo sono, a modo loro, toccanti; la vicenda mi sembrava conclusa come si deve.
Ora, ripensandoci, non ne sono più tanto sicura… anzi, più ci rifletto, più mi è sembrata una soluzione un po’ assurda, troppo assurda perfino per un thriller. Non è un finale facile, di quelli che l’autore appronta per non doversi sforzare troppo e trovare una conclusione decente; però, non posso fare a meno di pensare che abbia tentato di “svicolare”, per evitare di rispondere a certe domande… Mi piacerebbe discuterne con qualcuno che ha letto il libro.

In sostanza, nonostante il finale su cui ancora rimugino, non si può proprio dire che sia un brutto libro, anzi: creando una storia frenetica e piena di tensione centra esattamente il suo obbiettivo, ovvero essere un ottimo thriller – meritandosi, così, un buon voto!


Voto:
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                8


Frasi e citazioni che mi hanno colpita…

  • Più tardi i dottori avevano stabilito che il consumo prolungato ed eccessivo di alcol era stato la causa dei suoi vaneggiamenti. Ma Marc riteneva che fosse il contrario. Suo padre non si ubriacava mai quando fantasticava nel suo mondo virtuale, vivendoci per tutto il tempo. Era solo nei rari momenti di lucidità che si attaccava alla bottiglia, perché non riusciva a sopportare la consapevolezza della propria condizione.
  • Nel momento stesso in cui saliva sull’auto […], Marc intuì che stava per commettere uno sbaglio. […]
    Se avesse potuto assistere al film della sua vita, avrebbe gridato verso lo schermo, esortando quel disgraziato a scelte più razionali: Chiama la polizia. Vai alla clinica, da Constantin. Chiedi aiuto a qualcuno che sia neutrale. Ma non seguire per nessun motivo quella donna!
  • Mi sento come una persona che ha ingoiato un magnete che invece di attrarre il metallo attira su di sé la follia. E ho come l’impressione che diventi più potente ogni minuto che passa.
  • «La strada che ho dovuto percorrere […] è stata orribile, ma mi ha insegnato una cosa».
    «Cosa?».
    «Che la verità è spesso il contrario di quel che crediamo».

 

Anche per oggi è tutto, amici lettori: vi auguro di passare un buon fine settimana!


Vostra,


Cami

19 commenti:

  1. Aspettavo questa tua recensione da quando ho visto che avevi il libro in lettura, perchè punto molto su Sebastian Fitzek.
    Io ho in programma Il Ladro di Anime.

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    1. Anche io vorrei leggere "Il ladro di anime"! :) Dopo aver finito questo, mi sono segnata tutti i titoli di Fitzek e quello è il titolo che m'interessava di più: spero riesca a catturarmi come "Schegge".

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  2. Ottimo Fitzek uno dei miei scrittori thriller preferiti. Il migliore resta cmq Il Ladro di anime:)

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    1. Come ho scritto a Silvia, "Il ladro di anime" sarà il prossimo libro di Fitzek che leggerò, probabilmente, quindi mi fa piacere sapere che ti è piaciuto :)

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  3. Non ho ancora letto nulla di questo autore, ma la trama vista così mi ricorda vagamente Memento ò_ò Uhm. Me lo segno per quando entrerò in periodo thriller ù_ù

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    1. Ora farò una confessione terribile... non ho ancora visto "Memento"! Lo so, sono imperdonabile >.<

      Brava brava, segnatelo u.u anche se ho idea che a te piacciano i thriller più "sanguinolenti", questo non ha molti momenti splatter!

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  4. Ho letto da poco il mio primo libro di Fitzek, "Il cacciatore di occhi", che ho preso in omaggio nei primi tre ebook gratis con il Kobo Glo. In realtà sarebbe il secondo di una trilogia, a quanto pare, infatti ora vorrei tornare indietro e leggere il primo :)
    In ogni caso mi è piciuto e il suo modo di scrivere mi ha coinvolta, infatti vorrei leggere qualcos'altro di suo. Pensavo a "La terapia", ma anche questo che hai recensito mi attira non poco!

    P.S.: ti leggo sempre ma è la prima volta che commento. Complimenti :)

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    1. Non sapevo che quel libro fosse parte di una trilogia! Grazie per avermelo fatto scoprire :)

      Se deciderai di leggere "Schegge", mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi.

      Sono felice che tu abbia deciso di commentare e ti ringrazio tanto per i complimenti! :)

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  5. Degli ultimi libri che hai recensito non ne ho letto nessuno, quindi non posso commentare come si deve, ma ho preso appunti e mi sono segnata qualche titolo. :)

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    1. Mi fa davvero piacere :D Ovviamente spero anche che ti piaceranno, fammi sapere! Per curiosità, quali ti sei segnata? :)

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  6. Ho letto Schegge appena uscì anni fa e mentre leggevo ricordo che ero tutta un "WOW!".
    All'epoca mi appariva come il thriller dei thriller, un qualcosa di straordinario... poi dopo un poco mi sono resa conto che forse la mia reazione era esagerata ed era dovuta al fatto che fossi una lettrice essenzialmente di non-thriller e quindi poco avvezza al genere. Con questo romanzo però Fitzek si è guadagnato la mia stima e il posto fisso in libreria con ogni romanzo che scrive. Per ora oltre a Schegge ho letto solo Il gioco degli occhi, mi è piaciuto tantissimo, e ne ho comprati altri tre. Insomma, per ora continuo a stimarlo... vedremo se reggerà (la stima) dopo aver letto tutti i suoi i romanzi

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    1. Concordo, anche io appena conclusa la lettura ero in fibrillazione! E' per questo che aspetto un po', prima di scrivere le recensioni xD

      Anche io non leggo moltissimi thriller, solo qualcuno ogni tanto, quindi potrei aver subito un effetto simile al tuo.
      Io non ho letto altri libri di Fitzek nel frattempo, ma conto di farlo - magari leggerò proprio "Il gioco degli occhi" :)

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  7. Mi incuriosisce un sacco questo libro, lo inserisco subito in wish list!

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  8. Accipicchia! Non conoscevo il romanzo, né tanto meno l'autore, ma me lo segno subito... l'idea dei ricordi rimossi per alleviare il dolore mi ha sempre affascinato, in particolar modo da quando ho visto (e completamente adorato) "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (mi rifiuto di scrivere il titolo italiano) di Gondry. Grazie per questa intrigante scoperta! :)

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    1. (No, non è vero, ora cercando info su aNobii, mi sono reso che in realtà avevo già "incontrato" due romanzi di Fitzek, ovvero Il bambino e Il ladro di anime però me ne ero proprio dimenticato. La memoria inizia già a far cilecca!)

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    2. (Ahaha, suvvia, succede :D)
      Capisco perché ti rifiuti di scrivere il titolo italiano di Gondry - ancora non mi spiego cosa sia passato nella testa del titolista.

      L'argomento è veramente interessante, appena leggo la parola "memoria" e "manipolazione" (o simili) in una trama vado in brodo di giuggiole :)

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  9. Il tema dei ricordi cancellati non mi entusiasma partiolarmente, però dalla tua recensione questo sembra un romanzo molto interessante! E pure il titolo mi intriga parecchio!

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    1. Uhm... se ti sembra interessante, ma l'argomento non è tra i tuoi interessi, non so se consigliartelo. Però ti posso dire che non è concentrato solamente sulla memoria e che ci saranno molti colpi di scena :)
      Penso che, in questo caso, il libro sia uno di quelli di cui devi leggere le prime pagine e vedere se ti prende o meno ;)

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