martedì 12 marzo 2013

Eva Luna–Isabel Allende

Eva Luna - I. AllendeTitolo:Eva Luna
Autore:Isabel Allende

Anno:1987

Editore:Giangiacomo Feltrinelli Editore
Traduzione:Angelo Morino
ISBN:88-07-81076-X

Pagine:266

Trama:
Eva Luna non è una bambina come le altre. Figlia di un indiano e di una serva, si serve delle sue qualità d’osservatrice per capire il mondo, anche attraverso il filtro dell’immaginazione: diventerà così una donna capace di resistere alle dittature e alle ingiustizie, una persona in grado di cambiare la realtà per vivere la propria vita fino in fondo.

Il mio percorso verso questo romanzo è stato piuttosto strano, dato che ho letto prima Eva Luna racconta e solamente poi questo libro, sovvertendo l’ordine di scrittura e di pubblicazione. D’altra parte, questo fatto non ha assolutamente inficiato la piacevolezza della lettura, anzi; ritrovare alcuni personaggi e conoscere più a fondo la loro storia mi ha fatto soltanto piacere (e penso che questa sensazione sia stata provata anche da chi ha letto i libri “in ordine”).

E’ questo, senza alcun dubbio, il pregio maggiore dei libri della Allende: la creazione un gruppo di personaggi assolutamente fuori dal normale, dalle vite piene di episodi incredibili, e allo stesso tempo capace di mostrare una realisticità non indifferente, che permette di empatizzare e identificarsi con loro (o detestarli con forza, a seconda).

In particolare, mi sono piaciuti tantissimo Rìad e Rolf, e mi ha fatto piacere rivedere la maestra Inés, che avrà lo spazio che merita in uno dei racconti della raccolta di cui ho parlato più su.
Rìad è un personaggio buono ma imperfetto, che proprio per questo si fa amare; il sentimento paterno che prova verso Eva è bellissimo. Non sono riuscita ad apprezzare del tutto una certa svolta che la Allende ha fatto vivere a questo personaggio, tuttavia continuo ad apprezzarlo.
Rolf appare soprattutto nella seconda parte del libro, cosa che un po’ m’è spiaciuta, perché il suo personaggio mi interessava molto. A volte mi è sembrato che il suo sviluppo andasse un po’ “a balzi”, ma in generale è davvero ben descritto; leggere dell’incrociarsi della sua vita e di quella di Eva  è stato bello.

Ed è proprio lei che risalta su tutti, com’è giusto che sia: Eva Luna. Non mi sorprende che l’Allende abbia scritto la raccolta di racconti citata prima; la voce di Eva Luna è sorprendente e meritava altro spazio tutto per sé. E’ impossibile non sovrapporre un poco queste due figure femminili – non confondendole, ma trovando per ognuna nuove sfumature, grazie al carattere dell’altra.
Eva è forte, determinata e pronta a percorrere il cammino che la porterà a una completa coscienza di sé: possiamo osservarla mentre cresce, mentre diventa prima una ragazza, poi una giovane donna, ma soprattutto la seguiamo mentre si scopre attraverso l’amore, che rimane uno dei punti fermi della narrazione della Allende.
Amore che appare in molte delle sue sfaccettature: quello carnale, quello della famiglia, quello sentimentale (si potrebbe definirlo quasi spirituale), quello per le parole…
Mi è sembrato che fosse soprattutto quest’ultimo ad aleggiare sopra tutte le pagine di questo libro, permeando quasi tutte le azioni di Eva Luna. Il suo amore per le storie è insopprimibile e, di nuovo, non riesco a fare a meno di individuare qualcosa dell’autrice stessa in questo atteggiamento.

La Allende, tra l’altro, riesce a rendere giustizia a questo suo amore scrivendo davvero bene, con uno stile espressivo che riesce a raccontare situazioni e personaggi talvolta con ampie vedute e leggere digressioni, altre volte concentrandosi su particolari specifici e interessanti.
Riesce a gestire bene anche l’alternarsi della narrazione in prima e in terza persona singolare (la prima persona è dedicata esclusivamente a Eva, la terza a Rolf).

Non mi ha del tutto convinta, invece, l’andamento generale della storia. Da quando Eva Luna arriva ad Agua Santa le vicende sembrano perdere un poco del loro mordente; come se l’Allende si stesse dirigendo verso la fine del libro in modo un po’ troppo frettoloso per i miei gusti. Di solito è un’autrice che riesce a alternare con sapienza parti in cui “comprime” un lungo lasso di tempo in pochi periodi, e parti in cui invece si concentra nella descrizioni di avvenimenti anche brevi, ma fondamentali; in questo caso, invece, mi sembra che si vada verso il finale come se si stesse seguendo una climax discendente. Non che diventi una brutta lettura, per carità – avrei evitato di scrivere i complimenti che ho rivolto all’autrice nei paragrafi qui sopra, se fosse stato così! Semplicemente, credo che la prima parte sia decisamente più piacevole.

In ogni caso, avendo ormai letto qualche libro della Allende, posso affermare che è un’autrice nelle mie corde; credo sia arrivato il momento di affrontare il suo romanzo più celebre, La casa degli spiriti. Intanto, Eva Luna si merita senza dubbio un ottimo voto!


Voto:
stellinestellinestelline
                8


Frasi e citazioni che mi hanno colpita…

  • Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell’ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria. Mio padre, un indiano dagli occhi gialli, veniva dal luogo in cui si uniscono cento fiumi, odorava di bosco e non guardava mai direttamente il cielo, perché era cresciuto sotto la cupola degli alberi e la luce gli sembrava indecorosa. Consuelo, mia madre, aveva trascorso l’infanzia in una regione incantata, dove per secoli gli avventurieri hanno cercato la città di oro puro vista dai conquistatori spagnoli allorché si affacciarono sugli abissi della loro ambizione. Quel paesaggio aveva lasciato in lei una traccia che in qualche modo riuscì a trasmettermi.
  • Le parole sono gratuite, diceva, e se ne appropriava: erano tutte sue.
  • - La morte non esiste, figlia. La gente muore solo quando è dimenticata – […] – Se saprai ricordarmi, sarò sempre con te.
  • Negava le proprie emozioni e per questo ne veniva travolto alla prima negligenza. Non ammetteva neppure il richiamo dei sensi e tentava di controllare la parte della sua natura che propendeva per le mollezze e per il piacere. […] Tuttavia, chi lo conosceva poteva vedere che quella difesa era solo fumo che un soffio faceva svanire. Procedeva nella vita a sentimenti nudi, incespicando nel suo orgoglio e cadendo per poi rimettersi insieme.
  • Pensai che finché avessimo potuto tacere era come se nulla fosse accaduto, quello che non viene nominato quasi non esiste, il silenzio va cancellandolo fino a farlo scomparire.
  • All’avvicinarsi dei diciassette anni il mio corpo raggiunse l’altezza definitiva e il mio viso prese l’espressione che mi avrebbe accompagnata fino a oggi. Allora smisi di scrutarmi nello specchio per paragonarmi con le donne perfette del cinema e delle riviste e decisi che ero bella per il semplice motivo che avevo voglia di esserlo.
  • Certe volte sentivo che quell’universo costruito col potere dell’immaginazione aveva contorni più saldi e durevoli della regione confusa dove si muovevano gli individui in carne e ossa che mi circondavano.
    • Ricordai il pomeriggio lontano in cui ci eravamo conosciuti, due ragazzini smarriti, in una piazza. Già allora lui si considerava un maschio da capo a piedi, capace di orientare il proprio destino, mentre sosteneva che io ero in svantaggio essendo nata donna e che dovevo accettare tutele e limiti. Ai suoi occhi, io sarei sempre stata una creatura dipendente. Huberto la pensava così da quando aveva l’uso della ragione, era improbabile che la rivoluzione cambiasse quei sentimenti. […] Per Naranjo e per altri come lui, il popolo sembrava fatto solo di uomini; noi donne dovevamo contribuire alla lotta, ma eravamo escluse dalle decisioni e dal potere. In sostanza, la sua rivoluzione non avrebbe mutato la mia sorte, in qualsiasi circostanza io avrei dovuto continuare a farmi strada da sola fino all’ultimo dei miei giorni.
    • Sapeva per esperienza che tutto lasciava una traccia in lui, che nella sua memoria ogni evento proiettava una macchia e talvolta impiegava molto tempo prima di rendersi conto che un episodio l’aveva segnato profondamente, come se il ricordo si fosse raggelato da qualche parte e d’improvviso, per qualche meccanismo di associazione gli comparisse dinnanzi agli occhi con intensità intollerabile.
    • Sospettavo che la fine sarebbe sopraggiunta solo con la mia stessa morte e mi sedusse l’idea di essere anch’io un personaggio della storia e di avere il potere di stabilire la mia fine o di inventarmi una vita.
    • Forse la fortuna fece sì che ci trovassimo fra le mani un amore eccezionale e io non avessi più bisogno di inventarlo, ma solo di vestirlo a festa perché durasse nella memoria, secondo il principio che è possibile costruire la realtà a misura dei nostri desideri.


Vi auguro una buona serata e tante belle letture!


Vostra,

Cami

29 commenti:

  1. Uhm, mi sa che ho letto solo Eva Luna racconta ò_ò Ma è stato così tanto tempo fa che ne ricordo veramente pochissimo... però mi era piaciuto un sacco, non mi spiego perché io non riesca a leggere altro della Allende T_T

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sai che capita anche a me? Leggo qualcosa di fantastico di un certo autore, mi riprometto di leggere altro di suo e poi... il nulla.

      In questo caso, mi permetto di suggerirti di provare a "conoscere di nuovo" l'Allende con questo libro: non ti deluderà :)

      Elimina
  2. Confesso, confesso: non ho mai letto nulla della Allende! :P Bé, non ancora, perlomeno: prima o poi, mi piacerebbe provare! ^^ Questo fra l'altro potrebbe essere un buon momento, visto che mi sento abbastanza "romantica", tutto considerato, nel senso più generale del termine, pure io, e a quanto scrivi l'amore in tutte le sue declinazioni è uno dei punti focali della prosa dell'autrice! :) Quanti bei libri da leggere, non ce la farò mai! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti capisco, ci sono talmente tanti libri al mondo che certi autori finiscono per essere trascurati, senza alcun vero motivo. Potrei fare una lista lunga svariate pagine di autori notissimi che io ancora non ho letto xD

      Beh, se ti senti romantica questo libro è perfetto! Tra l'altro, l'amore descritto (in qualunque sfumatura) non è mai sdolcinato - cosa per me fondamentale, dato che di solito posso sopportare certe cose solo se in piccole, piccolissime dosi.

      Elimina
  3. Bè, me lo segno allora questo titolo :)

    "Ma quanto vive l'uomo?
    Vive mille anni o uno solo?
    Vive una settimana o più secoli?
    Per quanto tempo muore l'uomo?
    Che vuol dire per sempre?"

    Con questi versi di Neruda inizia il libro, subito dopo la dedica e prima del primo capitolo.

    Ti dico, Cami, che La casa degli spiriti è nello scaffale accanto al mio letto, ogni tanto apro a casaccio e rileggo qualche pagina... un trattamento che riservo solo a quei libri che mi sono piaciuti di più! Darei al romanzo un 9 pieno, tendente verso l'alto, senza dubbi. Non voglio anticiparti niente perché tu possa godere appieno la storia della famiglia Trueba e la scrittura della Allenda, che non ti deluderà. Ne riparleremo quando lo leggerai :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimi i versi di Neruda scelti dalla Allende :)

      Cavolo, addirittura nello scaffale? Allora devo leggerlo al più presto, senza dubbio! :D

      Ovviamente, se mai leggerai "Eva Luna" mi piacerebbe sapere cosa ne pensi!

      Elimina
  4. Ho letto "Eva Luna" diverse ere geologiche fa. Mi ricordo poco ma quel poco è un ricordo piacevole. Ho letto anche "La casa degli spiriti" e "D'amore e d'ombra", che ritengo essere un gradino sopra (ma questi credo li abbiano letti più o meno tutti...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ere geologiche xD

      Non ho letto i due libri che citi, anche se li conosco di fama. Il primo sarà, quasi sicuramente, il prossimo libro che leggerò di questa autrice. Ma credo che leggerò anche il secondo, prima o poi!

      Elimina
  5. Ecco l'Allende è un'autrice che mi è caduta nel dimenticatoio, nonostante abbia letto diversi suoi libri e di tutti ho un buon ricordo. Mah!
    Però adesso mi leggo per bene la tua recensione e chissà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, se dopo aver letto la recensione avrai voglia di condividere i tuoi ricordi e le riflessioni, io ti ascolterò volentieri! :)

      Elimina
  6. Io ho letto "La casa degli spiriti" per primo, e mi spiace dirlo ma mi ha un po' "rovinata" con questa autrice, perché nessun altro suo libro che ho letto mi è piaciuto così tanto! Hai fatto bene, quindi, secondo me, a conoscere questa autrice dagli altri suoi romanzi. Secondo me "La casa degli spiriti" ti paicerà moltissimo!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eheh, ma sai che è uno dei motivi per cui cerco di evitare di leggere per primi i "capolavori" delle bibliografie di certi autori?
      Certo, non lo faccio sempre, però mi capita abbastanza spesso.

      Ad ogni modo, spero proprio che sia come tu dici e che "La casa degli spiriti" mi piacerà :D Sicuramente, sarà il prossimo libro della Allende che leggerò.

      Elimina
    2. Anche io delle volte vorrei non iniziare dal "capolavori", ma il fatto è che a me solitamente più che dagli autori vengo incuriosoita dai libri, e ovviamente mi capita più spesso di conoscere prima quelli più famosi di un autore, perciò questa "delusione" mi capita spesso. Con la Allende, però, devo dire che è stata più cocente del solito! Ma forse è colpa del secondo libro he ho letto, "Piano infinito", che proprio non mi è piaciuto!

      Elimina
    3. Sai anch'io la penso così. Ho letto quello per primo e secondo me dopo quello nessun altro è stato all'altezza nonostante fossero ugualmente forti (esempio D'amore e d'ombra) !

      Elimina
    4. Phoebes, in effetti anche io solitamente vengo attratta più dai titoli - ma quando si tratta di autori così noti, anche se mi incuriosisce il loro "capolavoro", tendo prima a cercare qualche altra loro opera. È un meccanismo inconscio, ormai xD nel tuo caso, però, mi sa proprio che hai ragione: se dopo un libro bellissimo segue una lettura poco piacevole, è inevitabile che la delusione sia maggiore.

      Silvia, i vostri commenti mi rendono quasi felice di aver aspettato tanto a cercare di leggere "La casa degli spiriti" ;) comunque, ho deciso che leggerò sicuramente anche "D'amore e d'ombra", visto che sembra essere piaciuto a tutti :)

      Elimina
    5. Arrischio un paragone anche se qualcuno mi salterà sicuramente addosso...
      "La casa degli spiriti" sta a "Cent'anni di solitudine" come "D'amore e ombra" sta a "L'amore ai tempi del colera"....

      Elimina
    6. Non ho letto "D'amore e ombra" quindi non so dirti se si può paragonare a "L'amore ai tempi del colera", però non è sbagliato accostare gli altri due. In fondo narrano la storia di due famiglie, i Trueba da una parte e i Buendia dall'altra. Diciamo che ci sono molte differenze, l'ambientazione e i vari contesti ad esempio, però ci può stare! :)
      "Cent'anni di solitudine", non me ne vogliano gli appassionati della Allende, è di un altra categoria. Non che "La casa degli spiriti" sia brutto, tutt'altro, ma quel libro di G.G.M. è MERAVIGLIOSO

      Elimina
  7. La Allende! La leggo da quando ero proprio piccolissima (12 anni, non di più) ed ho letto quasi tutto di lei. La casa degli spiriti però, è vero, rimane il suo libro più letto... ;-) attendo i tuoi commenti quando lo leggerai!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti piace proprio :D Ne parlerò, visto che sarà quasi certamente il mio prossimo titolo della Allende ;)

      Elimina
  8. Brava Cami! Lo sai che anch'io ho letto prima "Eva Luna racconta" ed poi questo? La Allende comunque non delude mai.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa piacere sapere di non essere stata l'unica a seguire il percorso al contrario, ahah!
      Concordo, per ora: ho letto quattro libri da lei scritti e mi sono piaciuti tutti.

      Elimina
  9. Adoro Isabel Allende così come Marcela Serrano... sarà che mi ritrovo molto nei loro libri e, avendo studiato approfonditamente il Cile mi ritrovo spesso anche nella loro rabbia storica :) Bella recensione Cami!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Ileen! Felice che ti sia piaciuta :)
      Immagino che conoscere bene la storia di quei paesi renda la lettura un'esperienza doppiamente affascinante, ti invidio un sacco - anche perché io conosco davvero poco della storia latino-americana.
      Della Serrano ho letto un solo libri ("Antigua, vita mia"), ma non mi ha entusiasmata, più che altro per quanto riguarda lo stile dell'autrice... magari proverò a darle un'altra chance!

      Elimina
  10. Splendide le frasi che hai raccolto! L tua bella recensione, poi, mi ha invogliato a tornare alla scrittura della Allende, che da qualche anno ho allontanato... Sarà tempo di conoscere Eva Luna... ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille, sono proprio contenta che ti siano piaciute! :D
      Eva Luna sarà una donna davvero particolare da incontrare, penso che ti piacerà ;)

      Elimina
  11. Non ho letto tutto il post (onde evitare spoiler) perché è uno dei libri della Allende che non ho ancora letto e che voglio leggere tantissimo. Amo lei e amo come scrive, grazie di avermelo ricordato; sarà probabilmente il mio prossimo acquisto. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spoiler non dovrebbero essercene, ma se vuoi cominciare la lettura senza aspettarti proprio nulla nulla nulla allora hai fatto bene ;)
      Sono felice di avertelo ricordato e spero che poi mi dirai se t'è piaciuto o meno!

      Elimina
  12. Questo libro sembra interessante e non ho ancora avuto modo di leggere qualcosa della Allende! Mi pare sia giunto il momento di cominciare :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un'ottima idea, la Allende è una scrittrice che merita e questo libro è perfetto per cominciare a conoscerla :)
      Buona lettura!

      Elimina